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Magenta, palazzetto, mail e CIEF: l’ennesimo autogol comunicativo di Chiara Calati

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

MAGENTA – Esiste la politica, esistono le scelte amministrative e poi esiste la comunicazione (dei precedenti aspetti). Ambiti scissi ma legati, distinti ma complementari. Non c’è buona politica senza comunicazione, senza comunicare non esiste una buona Amministrazione.

Dal 2017 ad oggi, lo abbiamo scritto nel durissimo attacco a firma di chi scrive il 4 marzo 2020 (‘Magenta ha un problema, il suo sindaco pro tempore’), gli errori di una giovane donna catapultata in un mondo che aveva sempre vissuto da spettatrice per sua stessa ammissione (zero esperienze politiche, partitiche, zero esperienze amministrative) sono stati tanti. Troppi.

Ripeto: NON parliamo di scelte politiche, quelle le giudicheranno gli elettori a fine mandato o quando sarà.

Parliamo di COMUNICAZIONE. E l’ultimo caso di specie (anzi, gli ultimi due) sono soltanto l’ennesima ciliegina su una torta indigesta; parliamo del caso palazzetto e dei rapporti tra l’Amministrazione e una società cooperativa nata e attiva da decenni a Magenta: CIEF.

Ordunque, torniamo indietro a sabato scorso 6 giugno, quando a tutti i 400 iscritti ai corsi del palazzetto arriva una e mail. Il testo riporta le voci di imminente chiusura (indotte dai post di Paolo Razzano) della struttura.

E cosa fa il Cief, crediamo giustamente? Rimanda ad una video intervista del sindaco Calati a CAM del 4 giugno (giovedì, due giorni prima), che abbiamo visionato anche noi.

E cosa dice il sindaco, dopo il minuto 6? Che la struttura NON chiuderà, necessitando lavori di manutenzione esterni e di altro genere.

Ergo il Cief prende atto che NON sono pervenute dal Comune notizie ufficiali, pur rimanendo la coop in attesa delle stesse. Questo accade sabato 6: 4 giorni dopo, mercoledì 10 (con una conferenza convocata nel pomeriggio del 9 giugno per il giorno successivo alle 12, una cosa che ogni professionista di comunicazione commenterebbe con toni ispirati all’ironia), il sindaco Calati annuncia che il palazzetto chiuderà per 1 anno, anzi 13 mesi, in attesa di poter riaprire.

A margine, per quanto riguarda la comunicazione dei lavori attesi da 30 anni per la nuova rotonda al confine con Corbetta (con un cartello che indica la fine dei lavori al 31 settembre 2020, data inesistente..), si apprende che forse i lavori finiranno il 15 luglio.

Sarebbe una buona notizia, anzi ottima. Ma siccome è stata resa dietro specifica domanda (da parte nostra), non era forse il caso di dare una comunicazione efficace, complessiva e tempestiva PRIMA che il cantiere aprisse (e di cui nessuno era al corrente, per un’opera- lo ripetiamo- attesa da decenni)?

Serve aggiungere altro? Serve ricordare, o ribadire, che appare quanto meno irrituale un così vistoso corto circuito comunicativo tra Amministrazione, sindaco e società direttamente coinvolte nella gestione di una struttura così importante per Magenta?

La risposta ci pare evidente. Il sindaco pro tempore tuttavia, almeno presumiamo, non farà neppure questa volta un mea culpa. No. Va tutto bene, madama la marchesa. Appuntamento al prossimo scivolone (comunicativo).

O tempora, o mores… Quo usque tandem abutere?

Fab. Pro.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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