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Magenta, Non di Solo Pane cresce e diventa ambulatorio di comunità ‘Elena Sachsel’

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Presentata stamani la nuova intrapresa dei fondatori della mensa solidale magentina

MAGENTA – Non di Solo Pane lancia il suo nuovo, secondo e grande progetto: dopo la mensa del gennaio 2016, ecco il momento dell’ambulatorio medico di comunità intitolato alla dottoressa ‘Elena Sachsel’, che aprirà nel centro Paolo VI di via san Martino.

Al tavolo della conferenza di presentazione Paolo Bovio, don Giuseppe Marinoni, Aurelio Livraghi, Giorgio Cerati e Vittorio Lanzetti.

“Una parola sull’idea e lo stile del progetto”, ha esordito don Giuseppe, “insite nel nome: Non di Solo Pane. Spero non sia solo la seconda concretizzazione. Ebbene, l’idea non è mia. Salutando le persone a Natale del 2015, mi si avvicinò un medico vicino alla pensione che disse ‘sarebbe bello se facessimo qualcosa per gli ammalati e bisognose di attenzioni’. Tutto questo nasce dagli incontri, per dare concretezza alle nostre aspirazioni. Perché serve tempo e fatica, tra il dire e il fare c’è di mezzo il cuore. Lo stile è accompagnare, accogliere, educare. Come dice il Vangelo, è un prendersi cura. Noi NON vogliamo né pensare né puntare a un polo della salute: abbiamo solo il desiderio di accompagnare persone che hanno un bisogno. Per raggiungere questo obiettivo, ci serve l’aiuto di tutti”.

Elena Sachsel

Aurelio Livraghi, vicepresidente di Non Solo Pane, ha aggiunto che “per il refettorio è stato facile, la struttura c’era già. Accogliendo queste persone. Ci sono purtroppo molte situazioni di disagio, che dobbiamo affrontare, soprattutto psicologico. Perdiamo molte persone per strada, in un mondo come il nostro. L’incontro con le associazioni, in questo senso, ci ha aiutato parecchio. Il bacino cui ci rivolgiamo è ampio: 110-120mila persone, al refettorio arriva gente persino da Trecate. Nella casa d’accoglienza sono passate 80 persone in 1 anno. Sicuramente un bisogno c’è. Elena Sachsel è stata una grande magentina, un esempio per tutti noi, per questo le viene dedicato l’ambulatorio. Nel refettorio abbiamo persone che abitano in questo territorio, il 40% sono residenti a Magenta. Abbiamo persino nuclei familiari. La ‘ricca’ Magenta ha anche una parte di bisogni. Si tratta di un cammino che crescerà giorno dopo giorno, accanto avremo delle persone, non dei robot”.

Il dottor Vittorio Lanzetti ha quindi elencato obiettivi e natura dell’ambulatorio: “Ci rivolgeremo agli ‘invisibili’, perché il nostro obiettivo è quello di evitare la marginalizzazione. Persone che sono escluse dai servizi sanitari, che non vi accedono, non sanno come fare a curarsi. Ne deriva un lavoro di filtro che effettueremo. Saranno le associazioni stesse  a segnalarci le persone, potendo operare sul territorio. Ci sarà un primo momento, quello dell’accoglienza. Ci sarà poi eventuale intervento medico e prescrizione dei farmaci. Potremo così monitorare le reali necessità, anche nel caso di esami ulteriore o specialistici: per questo abbiamo pensato a individuare un case manager, che seguirà la persona interessata per fargli fare ulteriori esami. Tutto questo sistema avrà una serie di passaggi, compresa una farmacia interna. Raccoglieremo i farmaci attraverso la collaborazione col Banco Farmaceutico e i medici curanti, specie per i farmaci spesso inutilizzati. Anche per questa esigenza abbiamo individuato una equipe di farmacisti, che sarà affiancata da esperti informatici: una società di software di Milano da cui abbiamo acquisito un programma. Infine abbiamo attivato anche un canale di dialogo con l’Asst. Potremmo anche diventare un centro di spesa per l’ex Asl, ma ci vorrà del tempo e servirà un accreditamento, per il quale serve tempo. Infine, abbiamo incrociato sulla  nostra strada anche un’associazione come l’Opera San Francesco, che si è offerta a farci da tutor e a fornirci adeguata formazione”.

Per ulteriori info: www.nondisolopanemagenta.it, [email protected], 0297290821

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