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Magenta, minacciato da due anni: “Compra questo anello, altrimenti finisce male”

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA Da due anni pretendeva di vendergli un anello per 50 euro. Nonostante che la controparte non ne volesse sapere di acquistarlo. Finché il venditore si è fatto sempre più minaccioso, imponendogli di comprarlo «perché altrimenti sarebbe finita male».
È successo a Magenta dove il venditore è un uomo di nazionalità egiziana che, casualmente, si è imbattuto in un 48enne di Cuggiono. «Parlando del più e del meno gli dissi che mi sarebbe piaciuto prendere un anello – racconta l’italiano – Lui mi disse che in cambio di 50 euro me ne avrebbe procurato uno bellissimo. Sono trascorsi i mesi da quel giorno e per me sono subentrate difficoltà economiche che mi hanno impedito di pensare di buttare soldi per un anello. Del resto non mi preoccupavo avendo chiaro in testa che non avevo firmato nulla». Purtroppo quell’uomo si è approfittato della fragilità del 48enne e, appena lo ha incrociato, si è fatto minaccioso.

Ha perfino mandato una persona presso la sua abitazione a pretendere subito i soldi. Il 48enne ha segnalato la cosa ai Carabinieri, ma senza formalizzare alcuna denuncia. Ovviamente aveva paura delle conseguenze. La situazione è andata sempre peggiorando. Le minacce cominciavano a diventare esplicite. Fino a un paio di settimane fa quando, nel centro di Magenta, i due si incontrano. L’egiziano fa aprire il portafoglio del 48enne e gli prende i tre euro che conteneva. Vuole verificare che non avesse veramente soldi. È infuriato e vuole subito quei 50 euro. Pochi giorni dopo ancora minacce esplicite. La vittima di questa situazione assurda sta attraversando un periodo terribile che lo costringe a vivere alla giornata, saltuariamente è costretto a recarsi al refettorio di Non di solo pane per avere il cibo. Questa vicenda non si è conclusa bene. Il malfattore, perché di questo si tratta, ha avuto i soldi che voleva.

«Ero davvero spaventato – afferma – da alcuni mesi, per fortuna, ho trovato un lavoro nelle pulizie. Avevo parecchi debiti con tante persone che mi hanno aiutato in questo tempo e, al primo stipendio che non è certo elevato, oltre a saldare i debiti mi sono recato da quell’uomo e gli ho dato 30 euro. Spero di essermi liberato di lui e spero che quel tizio non faccia la stessa cosa con altre persone. L’anello che mi ha dato, in realtà, è una patacca da buttare. È vero, avrei dovuto denunciare, ma non l’ho fatto. Quando vivi in condizioni precarie e hai paura non denunci il tuo aggressore perché temi che possa farti del male».

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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