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Dall'archivio:

Magenta, “l’esercito dei Babbi Natale” di Ambro y Corazon dispensa gioia- di Emanuela Arcidiacono

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

MAGENTA – Credo di aver trascorso in modo perfetto il sabato prima del Santo Natale.
Ho saputo solo poche settimane fa che il mio maestro di ballo, Ambrogio Vago, da tre anni ormai, coordina in occasione delle feste un vastissimo gruppo di volontari per portare una luce che riscaldi i cuori di tutti, in particolare quelli di coloro per cui questo periodo risulta un po’ più buio e difficile.
La scorsa settimana ha radunato tutti i suoi ballerini e vestiti da Babbo Natale si sono esibiti in ogni angolo del centro di Magenta, distribuendo, sorrisi abbracci e caramelle.
Ma questo sabato era prevista la parte più toccante di questa iniziativa.
Ma andiamo con ordine.
Alle 14 di sabato 21 Dicembre era stabilito il ritrovo a Magenta, presso la scuola dove Ambro y Corazon solitamente tengono le lezioni di danze caraibiche.
Sono arrivata, stranamente puntuale ed anche un tantino emozionata, e da subito ho percepito un’atmosfera di festa e grande partecipazione.
Alla spicciolata sono arrivati tutti i ballerini, che hanno utilizzato le sale prove come camerini, per prepararsi.
Ho visto abiti da Babbo Natale da uomo, da donna, copriscarpe che volevano rappresentare gli stivali, barbe finte, mantelli, guanti bianchi.
Insomma tutto l’occorrente per far sembrare ciascuno di noi un vero e proprio Santa Claus.
Alle 14:30, scortato dalla Polizia Municipale (che ringraziamo pubblicamente), per le strade di Magenta, si poteva scorgere un enorme gruppo di Babbi Natale, tutti radunati in fila dietro una slitta argento estremamente realistica, spinta da una giovane elfo.
Risuonava lungo le strade musica a tema, ad alto volume.
E lungo il tragitto tutti si prodigavano a salutare e porgere auguri ai passanti.
Ma ciò che mi ha maggiormente colpito erano i cittadini in auto o a piedi, fermi ai bordi delle strade, sui balconi o alle finestre.
Tutti salutavano sorridendo e contraccambiavano gli auguri.
Una volta giunti all’Ospedale Fornaroli, solo venti di noi hanno avuto il privilegio di salire in pediatria.
Accompagnati dalla caposala, una donna amabile di cui difficilmente dimenticherò il sorriso, dapprima abbiamo visitato il reparto, salutando i piccoli pazienti.
I loro occhi erano vispi, curiosi, increduli.
Alcuni sono rimasti in corridoio per tutto il tempo ad osservarci sorridendo.
Anche i genitori, protagonisti di un momento molto difficile della loro vita, sembravano lieti della nostra colorata presenza.
Ambro y Corazon hanno regalato molti libri per i piccoli degenti ed hanno lasciato una cospicua donazione per acquistarne molti altri.
So che non vorrebbero che io lo dicessi ma la generosità va premiata, e farlo in pubblico serve a renderla contagiosa.
Il reparto, modernissimo, è strutturato in modo da essere il più allegro possibile, colori chiari, disegni, decorazioni ed una bellissima sala giochi.
E tutti quei dolci bambini sembravano beneficiare di un ambiente così piacevole.
Dopo l’esibizione, tenutasi davanti alla sala ricreativa, ho visto molti sorrisi intorno a me, il primo traguardo era stato raggiunto.
Scendendo le scale, prendendo un caffè, aspettando l’ascensore, all’unisono tutti salutavano, facevano auguri.
A seguire, la destinazione da raggiungere era la Rsa Don Cuni.
Una struttura per anziani in cui tutti siamo entrati e, sparpagliandoci per i piani, abbiamo stretto mani, ricevuto carezze e sguardi colmi di significato.
In alcune zone il nostro ingresso è stato limitato a pochi partecipanti, per non arrecare disturbo ai degenti.
Credo sia stato il momento più toccante della giornata.
Ho scorto molti occhi lucidi percorrere quei corridoi.
Io stessa, essendo entrata con Ambrogio a salutare i pazienti affetti da Alzheimer, a stento ho trattenuto le lacrime.
La forza l’ho ricevuta da una signora, che, stringendomi la mano, mi ha ringraziata.
Anche in questo caso, ciò che è giusto era stato fatto.
E da quel momento così emotivamente toccante, rinvigoriti e motivati abbiamo percorso in lungo ed in largo il centro di Magenta.
Per cinque volte Ambro y Corazon si sono esibiti, per cinque volte dalla slitta la musica si è innalzata al cielo.
Ed ogni volta, durante il balletto, nel momento della preparazione, durante i saluti e la distribuzione di caramelle, ho potuto osservare quanto quest’atmosfera di festa fosse contagiosa.
Ho visto bimbi danzare in braccio alle madri, adolescenti filmare col cellulare, adulti ed anziani muoversi a ritmo di musica.
Ho notato lo stupore dei più piccoli davanti a questo esercito del bene, questa vasta macchia rossa atta a portare l’allegria in città.
Ho visto bimbi di ogni razza e religione avvicinarsi e riempirsi le tasche di caramelle con la medesima golosità!
Ho scorto genitori felici delle attenzioni rivolte ai loro piccini.
E tutti, davvero tutti, si allontanavano al termine di ogni momento, sorridendo.
Sono onorata di essere stata invitata come cronista a partecipare a questa giornata.
E sono lieta che l’atmosfera che la caratterizzava mi abbia coinvolto dal primo momento.
Tornando a casa, la sera, ero colpita di non aver avuto particolarmente freddo nonostante non avessi il giubbotto.
Il calore è derivato sicuramente dall’amore che aleggiava nell’aria in quel momento, che spero di trasmettere con le mie parole insieme ad un augurio speciale.
Emanuela Arcidiacono

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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