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Dall'archivio:

Magenta, l’esclusione a sorpresa di Stefania Bonfiglio dalla giunta

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Resta fuori il segretario del Carroccio, seconda più votata dopo Simone Gelli e sostenuta dai ‘salviniani’ in campagna elettorale

 

MAGENTA – La politica fa il suo giro, parafrasando il film di Giorgio Diritti, pertanto esclusioni ed inclusioni fanno parte del gioco.

Si tratta del delicatissimo equilibrio tra fazioni, persone, idee e correnti. Ma quanto successo a Magenta, ancorché sorprendente sotto certi aspetti, rischia di diventare il vero casus belli d’inizio legislatura: l’esclusione di Stefania Bonfiglio dalla giunta- a beneficio di Simone Gelli e Luca Aloi- ha un chiarissimo significato politico.

La Bonfiglio, segretario di sezione, è arrivata seconda per numero di preferenze dietro a Simone Gelli. Naturale ed anche piuttosto scontato, perciò, attendersi il suo ingresso in giunta, ovviamente assieme a Gelli stesso.

E invece no: per quella che pare essere una scelta deliberata della sezione, avallata dai vertici provinciali e dal segretario del Ticino Gianbattista Fratus, alla Bonfiglio vene preferito Luca Aloi, che a 24 anni si appresterebbe a diventare il più giovane assessore del nuovo esecutivo. Ne ha pochi di più la Bonfiglio, sul cui ingresso in giunta c’era stato nei giorni scorsi niente meno che l’avallo di Matteo Salvini.

Non sfugge che in campagna elettorale la Bonfiglio è stata sostenuta dai cosiddetti ‘salviniani’, da Curzio Trezzani a Paolo Porta e Ricky Grittini (e ovviamente, in posizione super partes, anche il sempre più emergente Fabrizio Cecchetti). Di fatto, questa scelta- dentro Aloi, fuori la Bonfiglio- conferma che Magenta è terra avversa per quella che è di fatto la corrente largamente maggioritaria nel Carroccio (basti vedere la recente rielezione di Salvini stesso). Una decisione che potrebbe avere anche clamorosi strascichi. Ma in politica ci sono sempre dei vincitori e dei vinti: sono le modalità con cui si arriva a vincere o perdere, che contano.

E quella che ha portato l’estromissione della Bonfiglio- ovviamente accettata, per rispetto dell’autonomia decisionale, da Chiara Calati e Luca Del Gobbo- scava un solco assai profondo tra due fazioni che da anni sono in accesa, spesso accesissima, competizione. 

F.P.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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