― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta, le dichiarazioni dei pakistani e la replica di Simone Gelli (VIDEO)

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA Hanno raccontato un episodio strano, due ragazzi presenti alla conferenza stampa di questa sera a Magenta sulla questione dello spazio per pregare, organizzata dalla comunità islamica. Loro sono Tahir Shehroz e Muhammad Khizer che tornano indietro di più di un anno. “Prima delle elezioni – raccontano – abbiamo avuto un incontro con l’attuale vice sindaco Simone Gelli che, in cambio di voti, ci ha fatto alcune promesse. A cominciare dalla concessione di uno spazio per realizzare un centro culturale. Oggi, a distanza di tempo e visto come stanno andando le cose, ci è sembrata tutta una presa in giro. Non ero solo, eravamo alcuni amici in uno scantinato e siamo pronti a ripeterlo più volte quello che ci è stato detto”.Di seguito le dichiarazioni del vicesindaco.

La replica di Simone Gelli

Questa sera, due esponenti della comunità islamica magentina, in una conferenza stampa, mi hanno accusato di voto di scambio, ovvero hanno dichiarato che durante un incontro io avrei chiesto voti in cambio della realizzazione della Moschea o un centro culturale. Ora, chi conosce la mia storia personale come politico magentino, non può non sapere che la mia posizione sulla realizzazione di una moschea a Magenta e’ sempre stata CONTRARIA. Nel 2008, come tutti ricordano, in qualità di Assessore alla Sicurezza, contribuii, alla chiusura del centro culturale abusivo, di via Oberdan. Quindi considero tale accusa, falsa e anche un poco ingenua. Dell’incontro effettivamente avvenuto con alcuni giovani Pakistani se ne occuparono anche alcuni media locali, quindi di segreto non vi fu proprio nulla. Ma poi mi chiedo e mi domando: se effettivamente fossero andate cosi le cose, perchè non denunciare la cosa in campagna elettorale? Oppure, la comunità pakistana, quale candidato della Lega ha votato? Può dimostrare queste pesanti accuse? Temo che oggi, data la situazione a Magenta, attaccare con menzogne vere e proprie me e la Lega, sia la tattica più comoda, basata sul discredito e sul dubbio. Spiace poi che alcuni esponenti del Pd, in modo molto imbarazzante, si prestino a questa barbarie. Dal canto mio vado a testa alta. Non ho mai promesso la realizzazione di un centro culturale in cambio di voti. Noi ho mai promesso alcunchè in cambio di un solo voto. Il voto di scambio lo lascio ad altri. Vado avanti sicuro di quel in cui credo in coerenza con me stesso. Per questi motivi, domani, querelerò le persone che mi hanno così pesantemente diffamato, Lo devo a me stesso, al movimento che rappresento alla città tutta.

Simone Gelli

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi