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Dall'archivio:

Magenta, la scomparsa di Dino Molho: unanime il cordoglio in città. Ancora silenzio da Palazzo Formenti…… imbarazzante.

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MAGENTA – “Oggi Magenta e tutto il nostro territorio perdono un patrimonio umano straordinario. A 91 anni si è spento Dino Molho, testimone dei macabri orrori della Shoah. “Si ritrovò a vivere per 13 mesi nascosto in una stanza di 4 metri per 6 insieme a sua sorella Ester e ai loro genitori: Salomone, imprenditore di origini greche emigrato in Italia da bambino e Iris, originaria del Livornese. La stanza era costruita al primo piano del loro stabilimento, da un gruppo dei loro operai. In questo modo la famiglia Molho sfuggì alla deportazione, dove morirono, invece, alcuni dei loro famigliari”.
A nome di tutta l’Amministrazione Comunale, desidero porgere le più sentite condoglianze alla Famiglia Molho, ed esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla comunità Magentina.
E’ unanime il cordoglio in tutto il territorio per la perdita di Dino Molho, figura simbolo di sopravvissuto alla Shoah la cui vicenda ha ispirato il famoso libro la “Casa Segreta” a firma di Erminia Dell’Oro.
Quelle di cui sopra curiosamente sono le parole del Sindaco Corbetta Marco Ballarini, di cui si potrà dire quel che si vuole, tranne che non sia sempre attento alle vicende locali.
Tanto da aver anticipato la sua collega di Magenta Chiara Calati. P.S. ad oggi mentre scriviamo rispetto alla dipartita di Molho non registriamo post né sulla pagina del comune di Magenta, nè tanto meno, sui profili personali del Sindaco. Una cosa che francamente troviamo grottesca per non dire altro. Anche se non è la prima volta che capita…..Ma così vanno le cose a Magenta. 
“Con Dino Molho se ne va uno degli ultimi testimoni magentini degli anni della guerra. Sfollato da Milano dopo l’Otto Settembre del ’43, trovò rifugio in uno dei locali della fabbrica di famiglia, dove alcuni dipendenti organizzarono quella che venne in seguito chiamata la Casa Segreta’. Grazie a questa iniziativa la famiglia di Dino Molho ebbe salva la vita e coloro che realizzarono il rifugio, il riconoscimento a Gerusalemme di Giusti tra le Nazioni. Si tenne la storia della Casa Segreta per se per quasi sessant’anni, poi sentì il bisogno di raccontarla per liberarsi, forse , di un peso che per troppo si era tenuto dentro. Amava Magenta, la città che gli salvò la vita, più di ogni altro luogo. Dino, il bambino della Casa Segreta, si è oggi riunito alla sua famiglia di allora.
Che il suo ricordo sia di benedizione. Si legge sulla pagina dell’ANPI CITTADINA”. 

“A nome del Consiglio di Amministrazione della Pro Loco Magenta e dei Soci esprimo alla famiglia la nostra vicinanza per la scomparsa di Dino Molho. Con grande stima ed affetto personale saluto un uomo squisito, colto e delicato, a me e molto caro”.  Fa eco il Presidente della Pro Loco Pietro Pierrettori.

 

“Progetto Magenta piange la scomparsa di Dino Molho. È sopravvissuto agli orrori dell’Olocausto che ci ha raccontato tante volte e in tante occasioni perché non dimenticassimo e perché, facendo memoria, imparassimo a costruire insieme un mondo migliore. Senza ripetere gli errori del passato. Ci sarà sempre a Magenta, nel cuore e nella mente di tanti di noi il ricordo di un uomo, di una storia, di un luogo – la ‘casa segreta’, delle sofferenze subite per il solo fatto di essere ebreo. A noi il compito ora di non dimenticare. Alla famiglia giungano le condoglianze di tutti noi”. Così Silvia Minardi col gruppo dei civici.
“Perdiamo un pezzo unico della storia della nostra #Magenta e un testimone prezioso dell’Olocausto.
Che la terra ti sia lieve sig. Molho”. Scrive su Facebook Paolo Razzano della Federazione Metropolitana del PD.
“Apprendiamo con dolore la notizia della scomparsa di Dino Molho, uno degli ultimi testimoni della Shoah. La storia sua e della sua famiglia si legano indissolubilmente a quella della città di Magenta. In una delle pagine più buie del Novecento vite innocenti vennero salvate grazie al coraggio e al cuore grande degli operai che lavoravano nella celebre fabbrica di spilli della famiglia Molho. Rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze ai figli Daniele, Giorgio e Stefano”.
Le parole che arrivano dai Dem Magentini che proseguono così: “Consapevoli che la memoria di loro padre continuerà a vivere nell’impegno a difendere, giorno dopo giorno, il diritto inalienabile alla vita e alla libertà di ogni persona”.
F.V.

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