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Magenta: la preghiera dell’alpino- e l’orazione funebre di ET- accompagnano Piercarlo Cattaneo nel suo ultimo viaggio

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA –  Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai, 
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza 
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre 
contrade, noi, purificati dal dovere 
pericolosamente compiuto, 
eleviamo l’animo a Te, o Signore, che proteggi 
le nostre mamme, le nostre spose, 
i nostri figli e fratelli lontani, e 
ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi. 
Dio o­nnipotente, che governi tutti gli elementi, 
salva noi, armati come siamo di fede e di amore. 
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della 
tormenta, dall’impeto della valanga, 
fa che il nostro piede posi sicuro 
sulle creste vertiginose, su le diritte pareti, 
oltre i crepacci insidiosi, 
rendi forti le nostre armi contro chiunque 
minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, 
la nostra millenaria civiltà cristiana. 
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve, 
Tu che hai conosciuto e raccolto 
ogni sofferenza e ogni sacrificio 
di tutti gli Alpini caduti, 
tu che conosci e raccogli ogni anelito 
e ogni speranza 
di tutti gli Alpini vivi ed in armi. 
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni 
e ai nostri Gruppi. 
Così sia.

Con la preghiera dell’alpino, Magenta si è congedata in un caldo lunedì pomeriggio di giugno dal professor Piercarlo Cattaneo, anzi in questo caso dal capitano Piercarlo Cattaneo, ufficiale del corpo degli alpini in congedo, presidente per anni del gruppo alpino di Magenta.

Nella chiesa dei padri Somaschi di via Casati si sono ritrovati molti ex alunni del Liceo  Bramante, docenti, amici e soprattutto loro: le Penne Nere, che hanno accompagnato il rito funebre rimanendo a vegliare la bara per tutta la durata della Santa Messa, intonando i canti, alzando labari e gagliardetti.

Concelebrata da don Giuseppe Marinoni assieme a padre Luigi Amigoni dei Somaschi di Corbetta, e da un ex alunno del Professore ordinato successivamente sacerdote, la funzione sacra si è conclusa con una magistrale orazione funebre del nostro Emanuele Torreggiani, anch’egli suo alunno nel corso degli anni Settanta. Un omaggio sentito alla forza del pensiero che Piercarlo Cattaneo ha sempre difeso, partendo dal mondo affascinante delle leggi fisiche e matematiche capaci di aprirsi al Trascendente e al Metafisico, in un’ideale e armonica congiunzione di Fede e Scienza.

Tra le molte autorità presenti il sindaco Chiara Calati, il senatore ed ex sindaco Ambrogio Colombo, Tino Viglio ed Enzo Salvaggio.

Era un uomo di altri tempi, Piercarlo Cattaneo. Tempi, e soprattutto uomini, che non torneranno mai più. Sursum corda, Professore.

F.P.

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