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Magenta, la lettera di Marzia Bastianello per le elezioni di domenica

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Pubblichiamo la lettera elettorale che Marzia Bastianello ha inviato ai magentini

A tutti i folli. I solitari. I ribelli. Quelli che non si adattano. Quelli che non ci stanno. Quelli che sembrano sempre fuori luogo. Quelli che vedono le cose in modo differente. Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo. Potete essere d’accordo con loro o non essere d’accordo. Li potete glorificare o diffamare. L’unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana in avanti. E mentre qualcuno li considera dei folli, noi in loro vediamo del genio. Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare le cose, sono coloro che le cambiano davvero. (Steve Jobs)

Ve la immaginate una politica incapace di sognare? Che tristezza… Sarebbe una pena assoluta. Se ho scelto di fare politica, un anno e mezzo fa, è perché sono una eterna sognatrice (a occhi aperti). Sono una mamma di 33 anni, che ha ricevuto il dono immenso di Sofia nel 2011; una commerciante, una cittadina che si è prestata a servire la città. Sono cresciuta a Settimo Milanese, e la prima immagine di Magenta che ricordo è la stazione, dove arrivai da Milano perché volevo fare una sorpresa a Giuseppe, dalla cui unione con me è nata appunto Sofia. Dal 2011, quando nacque nostra figlia, la maternità ha significato la realizzazione del sogno di una vita: da quel giorno, mi sento una donna pienamente completa. A 20 anni, mentre studiavo Farmacia, ho cominciato a lavorare nell’organizzazione di eventi per grandi aziende come Bridgestone e Mercedes: una bellissima esperienza che mi ha insegnato parecchio. Una scuola di vita, ero ogni giorno a fianco di persone che non conoscevo, e tutto ciò mi ha un dato grande spirito di adattamento, perché devi imparare a convivere e modellare il tuo carattere. Ma è in quegli anni che ho sviluppato la capacità di lavorare in gruppo. Quando il sindaco Marco Invernizzi mi ha chiesto di fare l’assessore ho impiegato 1 secondo a dire sì; non sapevo neppure come mai mi avessero convocato, è stato un dono che ho cercato di affrontare con tutto l’entusiasmo che ho. Perché è una responsabilità grande. Prima di quel giorno (la mia nomina risale al dicembre 2015) non avevo un grande rapporto con la politica: la seguivo su tv e giornali, a livello locale ne sapevo davvero poco.

 

Ho cercato di mettere in questa esperienza il mio approccio non costruito, immediato, genuino e spontaneo. Come vedo Magenta e i magentini? Vedo una città con grandi potenzialità, mi piace la sua mentalità genuina e provinciale, che talvolta può essere anche un limite. I miei pregi e i miei difetti? Sono timida, permalosa e testarda; forse essere una ‘testona’ è anche un pregio… Sono una persona onesta, ci metto sempre il cuore. Le tre cose fatte di cui vado più fiera sono la modifica del regolamento su matrimoni e unioni civili, l’impulso al Centro Anti Violenza rivolto alle donne, le campagne di sensibilizzazione rivolte sempre al mondo femminile. Ho visto da vicino situazioni molto difficili, per questo vado fiera del progetto Donna Lavoro; infine, metteremo due casette per lo scambio libri in un parco periferico e in Casa Giacobbe. E poi come dimenticare la tappa magentina del Giro d’Italia e quella iniziale del giro di Handbike, che fa parte del progetto di inclusione delle persone con handicap fisici e mentali. Sogno di riposizionare Magenta in un circuito sempre più ampio, vorrei si lavorasse agli eventi non in modalità sporadica, ma con un piano di marketing territoriale complessivo. Sogno una Magenta inclusiva a tutti gli effetti, priva di barriere architettoniche e culturali; che sappia tutelare le piccole attività commerciali; non sono riuscita a fare molto per le politiche giovanili, non ho fatto abbastanza e vorrei colmare questa carenza; infine vorrei tanto ci fosse, un giorno non lontano, una Casa delle Donne -magari sfruttando uno spazio già esistente- dove ritrovarsi tutti i giorni per la condivisione di eventi, come avviene con la Casa delle Donne di Milano. Mi aiutate a non chiudere gli occhi, continuando a sognare insieme? Adesso, dipende solo da te…

 

La vita è un arazzo di uomini e donne, la gente e la bellezza di questo arazzo e la qualità della nostra vita dipendono da quanta responsabilità ognuno di noi è disposto ad assumersi su noi stessi e quanto ognuno di noi è pronto a voltarsi e aiutare con i nostri sforzi coloro che sono sfortunati. (Margaret Thatcher)

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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