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Magenta, interventi quotidiani della Polizia locale davanti al Fornaroli per allontanare i giovani nordafricani. Il racconto di una normale mattinata in via Al Donatore di Sangue

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MAGENTA Interventi pressoché quotidiani della Polizia locale di Magenta davanti all’ospedale Fornaroli. Venerdì mattina ecco, nuovamente, il fuggi fuggi generale all’arrivo di ufficiali e agenti. C’è chi corre perché non vuole essere controllato. Chi perché se vogliono trovare qualcosa che non va la trovano. Ci siamo anche noi, come tante altre volte nel passato. Qualcuno scappa verso la staccionata della ferrovia. Scavalca e si nasconde in un cespuglio. Ci osserva, non vuole foto. Nell’attesa che finisca il pericolo, ovvero che la Polizia locale se ne vada. Ma la Polizia locale resta. Continua nel lavoro di sgomberare l’area del parcheggio. Troppi cittadini sostengono che i ragazzi nordafricani diano fastidio. Spesso sono troppo insistenti e chi arriva all’ospedale non ha voglia di dare retta a tutti. Rachid alla vista della Polizia locale entra in ospedale. E’ abituato. Tempo fa lo hanno multato e gli han fatto il daspo.

“Ho percorso il tragitto necessario per uscire dall’altra parte”, racconta. E aggiunge: “Ogni volta è così. Vi garantisco che se ne avevo le possibilità stracciavo il permesso di soggiorno, salutavo l’Italia e me ne tornavo al mio paese. Non è certo la vita che vogliamo questa, manco fossimo delinquenti”. Rachid è uno dei tanti. Arriva da Kouribga, 120 chilometri a sud di Casablanca. Come tantissimi altri nordafricani che stazionano davanti al Fornaroli.  Quasi tutti residenti tra Novara e dintorni. Praticamente tutti in regola con i documenti.  Una città, quella di Novara, dove si trovano bene. Dove c’è un centro islamico per pregare. Ma oggi i tempi sono duri. Arrivano la mattina presto e la Polizia locale non da tregua. L’obiettivo è sgomberare l’area. Ma quando se ne vanno i ragazzi tornano al loro posto. E la storia si ripete.

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