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Magenta, incendio in fonderia: presentato un esposto ad ATS dai sindacati CUB

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MAGENTA Quali sono gli sviluppi dell’incendio che si è verificato la scorsa settimana alla Fonderia Parola & Luraghi di Magenta? Manuel Vulcano e Nanda Garavaglia del sindacato CUB di Magenta hanno firmato un esposto protocollato ieri e indirizzato all’unità operativa PSAL (prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’ATS (agenzia tutela della salute), presso l’ospedale di Magenta. “Abbiamo preso questa decisione – spiegano – per vigilare e tutelare la salute dei lavoratori che trascorrono la giornata lavorativa all’interno dell’azienda”. Sarà compito degli ufficiali di polizia giudiziaria analizzare le condizioni del sito produttivo di via Dante e valutare come procedere in base ai dati raccolti. Una segnalazione di presunto inquinamento ambientale è stata protocollata, sempre da Vulcano, anche presso il comune di Magenta. Questo per sollecitare un intervento di ARPA affinché vengano eseguiti dei controlli nell’area limitrofa alla fonderia. “Bisogna verificare se le emissioni sono pericolose per la salute dei lavoratori e dei cittadini”, ha detto Vulcano. Ad oggi non risulta che ARPA sia intervenuta, così come non c’è stata alcuna risposta da parte dell’Amministrazione comunale su eventuali pericoli.

“Gli abitanti del quartiere nord sono stanchi di vivere in uno spazio palesemente inquinato – ha detto Sara Mastronicola di Rifondazione Comunista Magenta – Chiediamo che vengano sollecitati dei controlli, l’aria nei pressi della fonderia è irrespirabile e riteniamo che l’amministrazione debba intervenire per verificare se l’azienda rispetta le norme in difesa dell’ambiente, se utilizza correttamente i filtri e altre misure contro l’inquinamento”. Rifondazione, inoltre, lancerà una raccolta firme nel quartiere per chiedere che la Fonderia provveda a migliorare il suo sistema contro l’emissione di particelle inquinanti nell’ambiente e chiedono che sia l’amministrazione comunale a vigilare in tal senso. “Non vogliamo che la fonderia chiuda, – conclude – vogliamo che si adegui e investa in materia di salute e sicurezza ambientale, come succede in altri paesi d’Europa, nel rispetto di lavoratori e del tessuto sociale circostante. La salute non è una merce, non esiste alcuna forma di denaro che possa farla ritornare una volta che sia stata compromessa”.

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