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Dall'archivio:

Magenta, in centinaia per la diretta della messa in basilica. Don Maurizio: “In questi giorni di tempesta c’è tanta voglia di avvicinarsi a Dio”

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MAGENTA Sono diverse centinaia le persone che si collegano ogni domenica per la diretta streaming dalla pagina facebook della Comunità Pastorale del Magentino per la santa messa. Anche oggi era così, nella domenica in cui si narrava la resurrezione di Lazzaro don Maurizio, il cappellano dell’ospedale Fornaroli, ha raccontato quello che si sta vivendo in questi giorni di emergenza.

“La morte è un passaggio obbligato – ha detto durante la predica – così come lo è la sofferenza. Un passaggio che ci insegna tante cose. Anche il Papa lo ha detto l’altro ieri nella preghiera che è stata vista da tantissime persone”. Nell’occasione il Papa ha fatto il paragone con la tempesta. “Un momento come questo in cui l’uomo vede tutto crollare – continua – e dice ‘ma non ti accorgi che moriamo?’ Gesù si alza e calma la tempesta. Gesù è con noi nel momento della tempesta. Quando il Papa è uscito sulla piazza mentre suonavano le campane è passata un’ambulanza. La tempesta era presente, ma era presente anche Gesù e ha detto che è con noi”. Giorni di ansia e disperazione si accumulano nei reparti.

“Me ne accorgo in questi giorni nei quali i malati e il personale chiedono una presenza forte. – continua – E’ stato aperto il nuovo pronto soccorso, senza momenti di festa. Mi hanno chiamato con forza quella mattina per la benedizione. Non un messaggio sulla mail istituzionale, ma sono stato chiamato e cercato perché volevano con forza la mia presenza. E’ un segnale forte insieme a tanti altri che sto vedendo in questi giorni. E’ passata la capo sala della rianimazione chiedendo la benedizione perché la situazione è grave e c’è troppa gente giovane. Quando devo passare? Quando vuoi. Segni che vogliono la presenza di Dio in questo momento di tempesta. Normalmente non posso passare dove ci sono malati di coronavirus, ma qualche parente richiede la mia presenza. Succede ormai tutti i giorni. Mi chiedono di passare dal papà perché loro non possono. In questo momento di tempesta c’è tanta richiesta di Dio. Anche da don Luigi sono andato per l’unzione degli infermi. Rispondeva con voce flebile e mi ha chiesto come andavano le cose. C’erano parecchi preti defunti nei giorni scorsi. Quella sera stessa è spirato. La sua tempesta si è placata. Nonostante tutto ringrazio il Signore in questi momenti perché vedo una grande ricerca di Dio”. Anche oggi il parroco don Giuseppe, insieme agli altri sacerdoti, è uscito sul sagrato per la consueta benedizione. In una città anche oggi deserta.

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