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Dall'archivio:

Magenta, il ritorno di Giuliana Labria (e Carlo Acri)

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MAGENTA – Francamente, ma potremmo sbagliarci, non ricordiamo di aver più visto l’ex sindaco Giuliana Labria e il suo ex vice Carlo Acri, seduti fianco a fianco durante una seduta di Consiglio comunale, da semplici spettatori.

Dal 2002 al 2007 la Labria rimanse all’opposizione del primo mandato di Luca Del Gobbo, poi progressivamente si prese una pausa dalla politica, dedicandosi alla sua attività di funzionario pubblico (attualmente è a capo del settore Servizi alla Persona nel comune di Santo Stefano).

Una spettatrice peraltro sempre attenta e non certo imparziale, che non manca di fare le sue lucide analisi dalle colonne di Facebook, e che nel 2017 ha seguito con attenzione la campagna di Silvia Minardi e Progetto Magenta.

Poi, alle Europee 2019, la partecipazione a un evento del Pd con Patrizia Toia, un ritrovato attivismo, pur sempre distaccato, e ieri sera il ‘rientro’ in Consiglio, seppure da spettatrice.

E se commentando il post dedicatole ieri sera da Tn (migliaia e migliaia di letture, un segnale..) l’ex sindaco ha ironicamente detto  ‘hai dato una notizia “alle nostre spalle”. 😁 Grazie del pensiero. Confesso che ieri sera è’ venuta un po’ di nostalgia anche a me’, certe presenza non hanno mai, o quasi mai, del ‘casuale’.

Per noi, ma lo diciamo come battuta più che come frutto di notizia passataci da una fonte, la presenza di Giuliana Labria e Carlo Acri testimonia che a Magenta la ‘leadership è contendibile’. Quale, o quali? Intelligentibus pauca..

 

Valga, più d’ogni altra riflessione, il post scritto giorni fa dopo le dimissioni di Rocco Morabito. E qui, per chi mastica politica almeno un pochetto, serve davvero poco o null’altro da dire. E da spiegare. Eh sì, la leadership appare contendibile..

 

“Serve  sottolineare che senza un’armonia politica le cose non funzionano, una maggioranza è inefficace e la città è’ condannata all’immobilismo e all’irrilevanza nel territorio. Attenzione, però’. Le stesse considerazioni valgono specularmente anche per le opposizioni, che, oltre alle legittime critiche e alle necessarie analisi, hanno il dovere di predisporre un progetto alternativo di governo, il più possibile ampio e condiviso. Nessuno speri su cadute della Giunta Calati, crisi o dimissioni del Sindaco. Il potere e’ un collante formidabile, e spesso le turbolenze, più che dirette a provocare una rottura servono a riposizionarsi e ad aumentare il proprio peso contrattuale. Chi immagina scenari futuri diversi, secondo me si illude. Invece che sperare nelle divisioni altrui, le opposizioni pensino a costruire la propria unità’, e a mettere in campo un progetto ispirato a valori democratici, solidaristici e progressisti, coniugati con competenza ed efficienza amministrativa, che coinvolga un ampio movimento di cittadini e di componenti politiche, dal centro sinistra, alla sinistra, alle espressioni civiche, e, aggiungo, anche un certo elettorato moderato, riflessivo, aperto, radicato nella societa’magentina, che non ama eccessi e intemperanze e che certe alleanze magari le manda giù come un rospo, ma che forse, se avesse altro……oh, io lo dico così …da semplice cittadina. Poi..fate come volete”.

Chiaro?

Fab. Pro.

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