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Magenta, il ‘piano delle Opere Pubbliche’ di don Giuseppe Marinoni

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MAGENTA –  Per alcuni (non a torto) è una sorta di Sindaco aggiunto della città. A parte le battute, da quando è arrivato a Magenta – sono ormai passati tre anni – il nostro Prevosto don Giuseppe Marinoni, ha impresso una svolta importante nella gestione della Comunità parrocchiale.

Non solo per una visione prospettica – innumerevoli le iniziative dalla ‘Mensa dei Poveri’ in avanti – che si basa sempre più su un concetto di comunità che va ben oltre l’orizzonte strettamente ecclesiale – perchè, appunto, di questa comunità facciamo parte tutti – ma anche per l’avvio di una serie di progetti tesi a valorizzare e salvaguardare il patrimonio delle parrocchie di Magenta e le sue frazioni. Perché gli edifici abbondano e, come tali, necessitano di un’opera di manutenzione, a dir poco significativa.

Così don Giuseppe nell’ultimo numero di Magenta Nostra periodico della Pro Loco -questa piacevole consuetudine di utilizzare anche questo foglio per informare i Magentini è una novità significativa – come una sorta di sacerdote con la delega ai Lavori Pubblici ha presentato un vero e proprio Piano delle Opere Pubbliche. Importante – e assolutamente condivisibile – il rimarco iniziale del Prevosto: “Questi beni non appartengono solo alle cinque parrocchie ma sono patrimonio di tutta la città”.  Entrando nello specifico, il religioso è partito dall’impianto luci della Basilica fresco di completo rifacimento che è costato circa 130 mila euro. Quindi, don Giuseppe si è soffermato sul nuovo campo da calcio dell’Oratorio di San Martino. Dovrebbe essere pronto per la fine del mese, totalmente rifatto in sintetico, con la sostituzione delle lampade, nuove strutture a supporto del campo e il rifacimento dell’adiacente campo da basket. Il costo complessivo è di 170 mila euro. Un’opera senza dubbio preziosa perché, quanto a fruibilità, si rivolge ad una platea molto vasta di giovani. Poi, ovviamente, “l’opera delle opere” ossia il restauro del Santuario dell’Assunta. Su questa opera monumentale, come è noto, si è costituita una Onlus dedicata “Pietre Vive” e il progetto di restauro complessivo ha avuto il via libera sia della Sovraintendenza alla Belle Arti di Milano che delle Curia.  L’intervento nella sua totale ha un valore “pesante”: un milione / un milione e 200 mila euro. In questa prima fase i costi sono limitati a circa 165 mila euro per la messa in sicurezza della copertura dell’edificio, si provvederà anche alla installazione di rilevatori di umidità di risalita, con l’obiettivo di salvaguardare i muri perimetrali del fabbricato. Nell’elenco degli interventi figurano poi il restauro della facciata e delle vetrate della Chiesa dei santi Carlo e Luigi di Pontevecchio (123 mila euro), i lavori presso la Parrocchia di Pontenuovo, il rifacimento della copertura della Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Girolamo Emiliani (il range di spesa previsto oscilla tra i 250 e i 300 mila euro), l’impianto termico del Centro Paolo VI che comprende anche l’Oratorio e il CinemaTeatroNuovo (costo 115 mila euro).

Un intervento analogo è previsto alla Parrocchia della Sacra Famiglia in zona Nord. Le indicazioni di massima del costo dell’intervento sono attorno ai 50 mila euro. Prosegue intanto l’opera di miglioramento generale del refettorio intitolato a ‘Don Giuseppe Locatelli’ e dato in comodato d’uso gratuito all’associazione ‘Non di solo Pane’. La Parrocchia di San Martino,a questo proposito, sta valutando l’opportunità di rifacimento della copertura del tetto con il posizionamento di un impianto fotovoltaico (70 mila euro stimate). “Sarebbe – commenta il Prevosto – il segnale di una gestione efficiente del patrimonio di proprietà della nostra comunità, nonché di consumo di energia sostenibile, in quanto, prodotta da fondi alternative”.  Da ultimo, è in fase di valutazione la messa in sicurezza della facciata esterna del Centro Paolo VI. A questo proposito, c’è da segnalare anche la costituzione di un primo gruppo di volontari che a costo zero si è impegnato per imbiancare tutte le aule del centro, oltre che nell’ammodernamento di alcuni allestimenti. Cosa sta per essere ripetuta per quanto riguarda i bagni della Basilica e la sistemazione della vecchia Sacrestia.  Fatti due conti (escludendo l’Assunta nella sua totalità) per gli interventi già realizzati o messi in cantiere, l’investimento richiesto è sopra il milione e 100 mila euro. Numeri di una certa entità ma che servono per lasciare il segno nella storia della Comunità parrocchiale cittadina.

F.V.

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