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Magenta, il ‘pasticciaccio’ della riserva Fagiana: è scontro tra gestore e Parco

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La gestione della struttura, riaperta da alcuni mesi, al centro di una contesa che vede coinvolto- seppure indirettamente- anche il Comune di Magenta

 

MAGENTA – Ci vorrebbe Carlo Emilio Gadda per sbrogliare quello che è un vero e proprio ‘pasticciaccio’, fatto di regole, cavilli, bandi, interpretazioni e codici, che da alcuni giorni oppone i gestori del neo ristrutturato centro parco La Fagiana di Pontevecchio (nel cuore della riserva naturale) e il Parco Ticino stesso.

Da un lato Paideia, la cooperativa unica partecipante al bando di gara per l’assegnazione della struttura ; dall’altra gli uffici del Parco. La vicenda comincia il 22 giugno del 2016.

Graziano Mirante, che con la moglie rappresenta appunto Paideia, ci scrive che “con rabbia e tristezza mi ritrovo qui a comunicare, con mia moglie – amministratore unico della Cooperativa Paideia – l’ennesimo “caso italiano” (con tutto il rispetto per l’Italia) di gestione della “cosa pubblica”. Abbiamo vinto un bando per la gestione di un centro parco in una riserva del Parco Ticino e, senza un minimo di dialogo, e cambiando le regole del gioco giocando,  il Parco Ticino vuole rescindere il contratto di gestione con noi”.

E via tutta una serie di problemi, tra cui controlli del Comune di Magenta; la bolla scoppia , recita il comunicato di Paideia, “quando apprendiamo in data 26 luglio 2017, attraverso comunicazione da parte dell’Ufficio Attività Economiche del Comune di Magenta, che è stato avviato un procedimento di sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande presso il Centro Parco La Fagiana per: 1. Mancanza di requisiti edilizi 2. Non conformità dell’attività dichiarata”.

Il disappunto è cocente e il rammarico tanto. Alle note di Mirante prodotte presso gli uffici di villa Castiglioni, il Parco risponde così:

 In merito alle dichiarazioni di Graziano Mirante, coordinatore e socio della cooperativa Paideia, gestore del Centro Parco “La Fagiana” di Magenta, si rende doverosa una replica. Le Autorizzazioni dell’Ente– non c’entrano nulla nella vicenda. Le problematiche infatti riguardano SOLO il gestore che, se si vede sospendere dal Comune di Magenta, l’attività, è solo per ragioni ad esso imputabili.

Peraltro nel contratto in essere tra Paideia e Parco è espressamente previsto “che tutte le autorizzazioni necessarie a svolgere l’attività fossero a carico della Cooperativa, la quale doveva preventivamente segnalare all’Ufficio marketing e Turismo del Parco le chiusure della struttura” mentre il 30 giugno scorso, senza alcun preavviso, i gestori hanno esposto un cartello per informare l’utenza che il Centro Parco sarebbe rimasto chiuso dal 30 giugno al 4 settembre (!!) con grave disagio ai fruitori del Centro Parco nel periodo di maggior frequentazione, e danno all’Ente.

Purtroppo gli inadempimenti non si fermano qui, ma riguardano anche gli obblighi contrattualmente assunti dal gestore col Parco. Nel contratto in essere, in conformità al Progetto proposto, il Gestore garantisce “.. la gestione del Centro Parco, garantendo informazioni, l’accoglienza dei visitatori e la distribuzione di materiale promozionale del Parco.

Il supporto al Parco nella realizzazione di eventi, manifestazioni e convegni, l’organizzazione autonoma di eventi rivolti al pubblico aventi carattere sociale e culturale, previo nulla osta del Parco, attività di educazione ambientale proposte anche direttamente alle scuole sempre preventivamente approvate dal Parco, vendita e valorizzazione dei prodotti a Marchio Parco, la pulizia e la manutenzione dei locali”.

Qualche giorno fa è emerso, tra l’altro, che l’attività di somministrazione di alimenti e bevande è stata svolta su un’area maggiore rispetto a quella concordata, ed in luoghi non rientranti nel area del Centro Parco, ma in aree che dovrebbero essere destinate ad attività diverse e coerenti con la funzione del Centro Parco. Inoltre la Cooperativa proponeva sul proprio sito internet eventi quali battesimi, matrimoni, ecc… estranei al contratto e incoerenti con il ruolo del Centro Parco ubicato nel cuore di una Riserva naturalistica di grande pregio come La Fagiana.

Pertanto chi è amareggiato dal fatto che un Centro Parco avviato da poco tempo” a settembre non riaprirà più”, come dichiarato dal signor Mirante, è l’Ente Parco che tanto si è adoperato per far tornare a vivere uno dei luoghi più belli del nostro territorio.

 Parco Lombardo della Valle del Ticino

Una replica a cui Mirante ha ‘controreplicato’.

PUNTO RISTORO In particolare, da due anni a questa parte la dott.ssa Maria Rita Scarcella, Amministratore Unico della Cooperativa Paideia, si è interfacciata con la dott.ssa Roberta Giovannini e il sig. Mauro Provini, rispettivamente Responsabile e Referente dell’Ufficio Patrimonio e Gestione Centri Parco. Insieme si sono progettati i lavori da fare nel punto ristoro, si sono presentati al Direttore i relativi preventivi per i quali era assolutamente necessario avere il benestare da parte del Parco in quanto il costo di tali lavori sarebbe stato scomputato dal canone concordato per la gestione, fino ad un massimo di novemila euro (mille euro all’anno per nove anni), denaro che la Cooperativa Paideia ha quindi anticipato, con una spesa che attualmente si aggira intorno ai venticinque mila euro – e la spesa sarebbe stata destinata a crescere. La dott.ssa Scarcella il 14 febbraio 2017 si recava personalmente con il sig. Mauro Provini, referente per il Parco, presso l’ufficio territoriale dell’AST competente al fine di chiedere delucidazioni sulla possibilità di esercitare l’attività di bar e tavola calda/fredda, apprendendo quanto indicato dalla normativa vigente in materia. Tanto era stretta la collaborazione tra Cooperativa e Parco, che il referente del Parco ha scelto persino il muratore che ha eseguito tali lavori. Quindi, si è proceduto con la ristrutturazione del punto ristoro come da progetto e con la realizzazione del bar e del punto cucina. Come da contratto, il Parco aveva dichiarato che il punto ristoro, così come era stato concepito nella dia 2012, era atto ad ospitare le strutture che poi sono state realizzate; laddove il Parco affermasse qualcosa di diverso, violerebbe così in maniera evidente la regola generale che stabilisce la buona fede in sede di esecuzione di contratto, come requisito della condotta.

 

SCIA/SUAP Anche il modulo della Scia/Suap è stato compilato a quattro mani insieme al referente Centri Parco, in particolare spendendo una riflessione proprio a proposito dei famosi mq relativi alla somministrazione e dato che erano sorti dei dubbi a proposito di alcuni punti, il giorno 10 maggio 2017 l’Amministratore Unico della Cooperativa si recava personalmente, accompagnata dallo stesso Mauro Provini, presso lo sportello dell’Ufficio Attività Economiche del Comune di Magenta, incontrando nell’ordine la dott.ssa Antonella Garione, coordinatrice dell’Ufficio suddetto, la dott.ssa Monica Porta, Responsabile della Polizia Locale del Comune di Magenta e il Geometra Bizzarri, Responsabile dell’Ufficio Tecnico, i quali confermavano la perfetta regolarità della documentazione presentata – come già dichiarato nel precedente comunicato.

CHIUSURA ESTIVA Per quanto riguarda la chiusura nei mesi di luglio e agosto questa era stata concordata verbalmente sin dall’inizio, nel lontano 2015. Il Parco ci ha più volte fatto presente che la stagione di massima affluenza è la primavera, seguita dalla fine dell’estate e gli inizi dell’autunno. Il 10 febbraio 2017 l’Amministratore Unico inviava personalmente al referente del Parco Mauro Provini, una lettera destinata alla Dirigente dell’AST di Magenta, in vista dell’incontro tenutosi di fatto il giorno 14 febbraio, scritta a quattro mani con il sig. Mauro stesso qualche giorno prima e che la dott.ssa Scarcella si era semplicemente limitata a ricopiare su carta intestata della Cooperativa, in cui si può leggere, tra le altre cose, che il Centro Parco aveva individuato il seguente calendario di apertura: marzo, aprile, maggio, settembre, ottobre e dall’08 dicembre al 06 gennaio, esplicitando un periodo di sosta tecnica addirittura dal mese di giugno a settembre, novembre e dal 07 gennaio al 01 marzo. Quindi, come da accordi – questa volta scritti – presi circa cinque mesi prima – la Cooperativa Paideia alla fine di giugno inviava una mail di congedo, ricordando al Parco i termini della chiusura estiva, sentendosi dire solo in quel momento che gli accordi presi in merito non erano da intendersi validi. Abbiamo chiesto un appuntamento con la Direzione per discutere della faccenda, ma ci è stato negato. DINIEGO DEL PARCO AD UN INCONTRO DI CONFRONTO COSTRUTTIVO D’altra parte non era la prima volta che il Direttore negava di incontrarci per discutere di alcuni problemi emersi nella gestione del Centro Parco. In una mail inviata all’Amministratore Unico da parte della Responsabile della Gestione Centri Parco datata 09 giugno 2017 si legge: “La Direzione non è al momento in grado di fissare un appuntamento a breve, perché in attesa di avere adeguati riscontri, alle verifiche documentali in corso.”(si riferisce ad un accertamento da parte del settore Vigilanza del Parco). E ancora, in una mail del 19 giugno si legge: “Quando la Direzione avrà un quadro più chiaro della situazione, ti riceverà per affrontare le problematiche sorte nel primo periodo di gestione e definire le modalità operative.” Incontro ad oggi mai avvenuto. EVENTI PRIVATI Per quanto concerne gli eventi privati (compleanni, battesimi, cresime, etc…) non mi dilungherò inutilmente: basti leggere i volantini di presentazione della nuova apertura, riportanti in calce il logo del Parco, da esso patrocinati e affissi all’edificio A stesso (per edificio A si intende quello che ospita il punto informazione e il punto ristoro) dove si fa esplicitamente riferimento agli eventi succitati. Così come basti sapere che esisteva ed esiste tuttora un calendario degli eventi su Google condiviso con diverse figure del Parco – collaboratori, guide naturalistiche, e la stessa Roberta Giovannini. Su tale calendario si provvedeva a segnalare ogni prenotazione ricevuta, specificando, secondo direttive della stessa Giovannini, il numero di partecipanti, gli ambienti riservati all’evento, il tipo di attività organizzate. Ogni lunedì, si aggiornava la Giovannini sull’effettivo svolgimento degli eventi segnalati (vedi mail).

La fitta querelle non sembra destinata a finire qui. Mirante e la Paideia annunciano la volontà, se non si trovasse una soluzione, di adire le vie legali. Che allungherebbero e complicherebbero di molto la vicenda, ma soprattutto rischierebbero di vanificare la fruizione della Fagiana stessa. Un rischio che, nell’interesse di tutti, sarebbe opportuno evitare.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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