MAGENTA – Numerose le suggestioni messe sul tavolo stamani dal sindaco Chiara Calati. Dal Distretto del Commercio (di cui diciamo altrove) ma più ancora, il tema del recupero delle aree dismesse. Perchè nell’agenda non ci sono solo l’ex Saffa e l’ex Novaceta. Basti pensare all’ex deposito ATM, ma perché no – anche i beni che non sono di proprietà comunale – anche alla Plodari e della Casa Vincenziana, qualora, come potrebbe essere, tra poco i richiedenti asilo, potrebbero traslocare altrove. Perchè si tratta pur sempre di presenze sul territorio comunale che viceversa, rischiano i trasformarsi in cattedrali nel deserto.Ma partiamo dall’ex Novaceta dove il primo cittadino ha fatto intuire che l’interlocuzione procede bene. “Abbiamo ribadito – ha detto Calati – il nostro no alla logistica, perché crediamo in una occupazione di qualità. Contestualmente, però siamo consapevoli del fatto che opere per il territorio come il parcheggio e il recupero dello spazio aggregativo e sportivo della Novaceta siano essenziali”.
Già, ma il punto resta sempre quello con la proprietà Unicredit. Detto che il progetto logistica della Giunta Invernizzi è stato cestinato quali sono le opzioni B o C messe sul tavolo? Sul punto il Sindaco si è leggermente sbottonata, tenendo pur sempre un atteggiamento guardingo: “Diciamo che i contatti sono costanti così come le possibili alternative sottoposte alla proprietà. Ma come sapete sono abituata a parlare a cose fatte…”. F.V.