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++Magenta, il caso condomini sempre più esplosivo: altre 220 famiglie coinvolte. Indagini in corso?

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MAGENTA Abbiamo cominciato a parlare di buco, quindi di voragine, ma ogni giorno che passa il caso dei condonomini e delle palazzine in difficoltà coi pagamenti ai fornitori e a rischio distacco delle utenze di gas e luce sta diventando sempre più grave. Nella giornata di ieri abbiamo appreso che a Magenta ci sarebbero altre 220 famiglie (oltre a quelle dello stabile di via IV Giugno, che ha 49 unità immobiliari) con grossi problemi di contabilità e gestione.
E’ poi giunta conferma delle analoghe difficoltà di un palazzo a Corbetta. Che tuttavia non sarebbe il solo a passare un momento difficile.

A quanto abbiamo potuto appurare, per continuare nel discorso avviato lunedì, è avvenuto un cambio di amministrazione condominiale negli stabili dell’ex area Laminati.

Il copione assomiglia molto a quello di via IV Giugno: fornitori in forte credito, dal gas alle imprese di pulizie. In questo caso, dopo il cambio gestionale, alcuni dei condomini si sono messi a passare al setaccio conti e fatture per capire a quanto esattamente ammonta il debito e come fare per sanarlo.

Stanno insomma facendo quello che ieri abbiamo chiamato ‘due diligence’, una verifica certosina di tutti gli aspetti dei rapporti economici tra il condominio (che DEVE essere in possesso di un proprio conto corrente) e tutti quanti forniscono servizi.

Se si considera che il passivo del solo stabile di via IV Giugno si aggirerebbe attorno ai 100mila euro, è facile dedurre a quanto può ammontare quello di uno stabile da 100 appartamenti..

Ma è quello che resta da scoprire che allarma di più: quanti sono i palazzi coinvolti nei problemi debitori? Originati, come abbiamo SEMPRE detto, anche da rate NON pagate da alcuni inquilini.

Ma di fatto, se per esempio un palazzo ha 30mila euro di debiti con una società del gas, per riattivare la fornitura (adesso che arriva l’inverno) bisognerà anzitutto pagare, ma nel caso qualcuno avesse GIA’ versato la propria rata (senza che questa fosse utilizzata per i pagamenti), allora toccherà pagare una seconda volta. E qui oltre al danno subentrerebbe la beffa.

Di certo quello di via IV giugno non è l’unico stabile a essere rimasto senza gas e luce (che poi è stata ripristinata): un distacco è avvenuto anche lunedì, in una palazzina sempre a ridosso del centro.

E’ come un grumo di neve che a forza di scuotere e scendere da una montagna diventa slavina: l’impressione, nei colloqui con professionisti, operatori del settore e famiglie o attività che vivono in questi immobili, è che come detto ieri il buco diventi presto una voragine. Di quali esatte dimensioni, ancora non è dato sapere.

Il tema altrettanto dirimente è l’esistenza o meno di indagini delle forze dell’ordine su un caso che sembra essere molto complesso e NON dovuto ad una sola causa (sottrazione di denaro dei condomini). Al momento NON ci sono certezze. Ma se qualcuno dovesse indagare, quel ‘qualcuno’ è certamente la Guardia di Finanza. Come detto, tuttavia, si tratta solamente di ipotesi.

I CASI DI AMMINISTRATORI INFEDELI

Dopo quello riportato ieri e avvenuto in Romagna, abbiamo appreso di un caso di cronaca accaduto a Napoli. Dove a seguito di un’indagine lampo partita a febbraio  emerso un caso di appropriazione indebita ai danni di un condominio di Fuorigrotta (Napoli).

L’amministratore del condominio, un 63 enne, è stato denunciato dai condomini. L’allerta dei condòmini è scattato quando la Banca ha passato la pratica dei lavori del condominio a una società di recupero crediti.

Nonostante tutto l’amministratore del condominio in questione non è risultato collaborativo nella consegna dei documenti contabili ai condòmini, finendo agli arresti domiciliari

Questo è il caso in cui era meglio prevenire che curare. Probabilmente se questi soldi sono stati realmente sottratti difficilmente i condòmini ne rientreranno in possesso e comunque sarà un percorso lungo. Il primo problema che dovranno affrontare e ricostituire il fondo per pagare i lavori, che saranno a questo punto pagati due volte.

COME TUTELARSI DA AMMINISTRAZIONI INFEDELI

L’amministratore di condominio può essere revocato in qualsiasi momento della vita condominiale. L’unico problema è far capire ad almeno il 50% dei condòmini che rappresentano almeno 501 millesimi che qualcosa in quella amministrazione condominiale non va come dovrebbe: serve infatti la maggioranza per passare ad altro amministratore. Se la percezione di una gestione condominiale disonesta non è solo una fantasia di qualche condòmine fuori di testa, ma è una concreta realtà, occorre intervenire immediatamente.

Se invece il passivo è dovuto a rate NON pagate da inquilini, deve ovviamente essere avviata un’azione di riscossione delle stesse (a carico dei morosi) da parte del condominio.

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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