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Dall'archivio:

+Magenta, il caso condomini e la bava alla bocca dei giustizialisti (con tanto di finti arresti)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
MAGENTA Premessa importante, anzi necessaria. Se a Magenta si parla da esattamente una settimana, intendiamo pubblicamente, dei disagi vissuti da centinaia di condomini alla prese con distacco di luce, gas e utenze nei palazzi della città è perché questo giornale ne ha scritto e ne sta scrivendo. Punto.
Prima eravamo (come spesso accade, del resto) al vox populi vox dei, o alle chiacchiere da bar. Niente di male, ma il giornalismo è un’altra cosa. E faticosa. E allora noi ci siamo messi a scrivere, finché venerdì mattina di buon’ora viene diffuso un messaggio di cui pubblichiamo il testo. L’abbiamo ricevuto anche noi. Parlava di arresti MAI AVVENUTI e quindi di operazioni inesistenti (ad ora) della Guardia di Finanza. Una vergogna, totale e assoluta VERGOGNA. A cui purtroppo siamo abituati. E’ facile dare all’untore, è facile scaricare colpe (presunte o reali) sull’altro da noi. Siamo sempre così autoassolutori con le nostre mancanze e inflessibili verso le colpe degli altri. E così ancora una volta ribadiamo che TOCCA ALLE AUTORITA’ COMPETENTI INDAGARE, VERIFICARE E SE DEL CASO ADOTTARE LE AZIONI CONSEGUENTI. I giornali NON sono aule di Tribunale né tanto meno pubbliche piazze dove lapidare colpevoli e o infedeli (reali o presunti). Tutte cose che il nostro Graziano Masperi ha messo nero su bianco, con un post CHE SOTTOSCRIVIAMO ALLA LETTERA. E che ci fa ribadire di essere ORGOGLIOSI che sia lui a trattare la cronaca su Ticino Notizie. Perché non dimentichiamo il monito del grande Fabrizio De Andrè: ‘come una freccia dall’arco scocca/ vola veloce di bocca in bocca’.

F.P.

Ps consigliamo CALDAMENTE la lettura del pezzo di Graziano a chi ha parlato di MALAINFORMAZIONE….

La giusta informazione che ci piace? Condannare un uomo ancora prima che lo faccia un giudice

Dimmelo te cos’è la giusta informazione, perché io non l’ho capito. Nei giorni scorsi è scoppiato il caso delle utenze staccate a diversi condomini a Magenta e uno a Corbetta. Alcuni condomini avevano versato la quota all’amministratore, altri erano inadempienti. Hanno stra ragione ad arrabbiarsi i condomini. Quelli che hanno pagato sia ben chiaro, quelli che non hanno pagato non hanno ragione. Se sono in difficoltà vanno aiutati, se non sono in difficoltà possono andare a quel paese.
E l’amministratore? Se ha commesso un reato pagherà, se ha commesso degli errori di superficialità andranno sistemati. Ma, finché un giudice non lo condannerà, nessuno si potrà permettere di giudicarlo. Eppure quell’amministratore è stato indagato, processato e condannato ancora prima che ci sia stata un’indagine, un processo e una condanna a suo carico. Ma ci rendiamo conto? L’altro giorno un messaggio recitava: “notizia riservatissima, la Guardia di Finanza ha messo XXX ai domiciliari”. XXX è l’amministratore in questione, per intenderci.
La notizia riservatissima era evidentemente una frottola circolata a Magenta alla velocità della luce. Perché, caso mai, sarà un giudice ad averlo messo ai domiciliari dietro richiesta di un Pm e dopo indagini svolte dalla Guardia di Finanza. Invece no, il tribunale del popolo aveva già indagato, processato e condannato un uomo alla velocità della luce. Manco fossimo in un paese dittatoriale che tanto ci piace criticare perché noi da questa parte del mondo siamo avanti un pezzo.
Ma quale avanti, siamo un paesello di derelitti, ipocriti e capaci soltanto di giudicare perché ci piace godere per le disgrazie altrui. E allora dimmelo te qual è la giusta informazione, perché io non l’ho capito. Si ho parlato (non intervistato) quell’amministratore, scoprendo che non era ai domiciliari, e gli ho lasciato campo libero. Come ho fatto in passato con presunti mafiosi, poi assolti mannaggia a loro. Perché l’obiettivo non è quello di metterlo spalle al muro accusandolo di essersi intascato i soldi come se fossi Serpico che interroga il peggiore dei criminali, modello Iene o programmi di merda simili, ma arrivare ad una soluzione che salvi prima di tutto chi ha subito un danno e poi anche lui.
Perché da una storia del genere si rischia di uscire con le ossa talmente rotte da non essere più in grado di camminare per il resto della vita. Non giudichiamo prima che ci sia la condanna di un giudice. Siamo un paese avanti rispetto agli altri, dovremmo saperlo.

Graziano Masperi

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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