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Dall'archivio:

Magenta, i fondi per le scuole paritarie superano i 200mila euro. I debiti per il servizio mensa a quota 190mila

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MAGENTA – Novità in arrivo dal mondo della scuola: aumentano i fondi destinati alle scuole paritarie e non statali.

L’Amministrazione ha presentato infatti questa mattina, alla presenza del sindaco Chiara Calati e del vicesindaco ed assessore all’Istruzione, Simone Gelli, il frutto del documento elaborato dalla maggioranza sul tema delle politiche scolastiche.

Un tavolo- composto dai consiglieri Peri, Maso e Palombo- che ha già elaborato il Piano di diritto allo studio. 

“Il lavoro ha avuto cadenza periodica e settimanale”, ha esordito l’assessore alla partita, Simone Gelli. “Le due novità riguardano la convenzione sperimentale tra Comune ed enti gestori delle scuole paritarie e le modalità organizzative per i servizi scolastici. In campagna elettorale il centrodestra aveva riconosciuto la centralità delle scuole non statali e paritarie. Se questi istituti non ci fossero, Magenta dovrebbe spendere milioni di euro per costruire nuove scuole. Con questa ratio abbiamo costruito un tavolo di confronto”.

La convenzione avrà carattere sperimentale e durerà 1 anno. Per la prima volta, ha continuato Gelli, sono state riunite tutte le scuole paritarie della città. “Passiamo da 185mila euro erogati dall’Amministrazione Invernizzi ai circa 203mila euro del 2018. Il Comune ci mette 13mila euro in più, inoltre ci sono 17mila dal fondo 0-6 anni. Recuperiamo quindi la metà del taglio effettuato dalla giunta passata”.

I circa 18mila euro in più saranno distribuiti paritariamente per i 3 enti, quindi per un totale di circa 6mila euro a testa. 

“Si tratta ovviamente di una scelta politica, che indica concretamente la centralità delle paritarie per il Comune di Magenta”, sottolinea soddisfatta il sindaco Chiara Calati. “Avevamo ventilato un accordo triennale, ma la scelta di tutti è stata quella di partire con un accordo della durata di 1 anno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il consigliere Massimo Peri ha aggiunto che “riconosciamo come valore assoluto e sussidiario il lavoro svolto dalle paritarie. Un accordo che coinvolge tutti è certamente un buon punto di arrivo ma nel contempo anche di partenza”.

“Abbiamo ridefinito il rapporto tra l’ente Comune e le scuole”, ha aggiunto Gelli, “in particolare ci sono due novità: criteri differenti per assegnare le risorse rispetto al passato, partendo dall’idea che saranno definiti in base a numero di alunni iscritti residenti a Magenta, all’attenzione verso le frazioni, alla costituzione delle nuove sezioni. C’è poi il problema dell’assistenza scolastica agli alunni disabili, esiste una richiesta per aumentare le ore di sostegno. Ci sentivamo di lanciare sulla città un primo messaggio. Quanto manca ancora per soddisfare i bisogni delle scuole paritarie? Ai tempi dell’Amministrazione Del Gobbo avevamo stabilito un fabbisogno complessivo di 240mila euro”.

Il Comune ha già individuato anche le azioni necessarie a venire incontro al mondo della scuola, “un lavoro silenzioso e che non si vede, ma che punta a consolidare il flusso di cassa dell’Amministrazione”, ha continuato Gelli, “e ad oggi questo saldo ammonta a circa 1 milione di euro. 

A livello di modalità organizzative dell’anno scolastico 2018-19, il vicesindaco ha voluto annunciare i cambiamenti in alcuni settori: non vengono più chiesti alle famiglie anticipi di 6 mesi su alcuni servizi scolastici, come ad esempio il servizio mensa. Magenta sta inoltre inserendo la possibilità di pagare i servizi come la mensa e gli altri servizi attraverso un Rid bancario, potendo versare le cifre anche in modo posticipato.

Per quanto riguarda le famiglie morose e che non riescono a pagare, “vogliamo poter aiutare le persone in difficoltà rivolgendosi ai nostri Servizi Sociali. Arriveremo anche ad accordare la gratuità del servizio per i figli di chi affronta dei problemi”, ha detto Gelli. Chi ha già un debito, invece, potrà rateizzarlo. Questa agevolazione NON riguarderà chi non paga potendo invece pagare.

Al momento, hanno riferito sindaco e vicesindaco, i debiti del servizio mensa ammontano a 190mila euro, dato esploso rispetto ai 64mila del 2015. “Vogliamo dare un semplice messaggio: la festa è finita”, ha detto laconicamente Gelli..

Per chi non paga ed è moroso in  modo colpevole, il Comune partirà con dei richiami e quindi renderà nota la situazione debitoria. Sarà utilizzato anche il servizio SMS per la ricarica delle tessere. “Una maggiore informazione ci consentirà di essere a conoscenza di eventuali intolleranze, allergie o problemi di salute”.

 

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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