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Magenta, i consiglieri regionali in visita alla Vincenziana: il resoconto

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Si è conclusa con una conferenza stampa in Comune la visita della delegazione composta da 5 consiglieri regionali (Cecchetti, Del Gobbo, Mantovani, Borghetti e Buffagni) autorizzata dalla Prefettura. Focus sul tema migranti, l’opinione è diffusa: ‘Un sistema che così non può andare avanti’

 

MAGENTA – Si è protratta per circa 1 ora, dopo le 10 di stamani, la visita della delegazione di Regione Lombardia alla ‘Vincenziana’, dove la cooperativa Intrecci gestisce l’accoglienza di circa 100 migranti.

Erano presenti i consiglieri regionali Fabrizio Cecchetti, Mario Mantovani,Luca Del Gobbo, Carlo Borghetti e Stefano Buffagni.

Con loro il sindaco Marco Invernizzi e il vicepresidente della Coop Intrecci.

Di seguito il resoconto completo della conferenza stampa tenuta nella sala giunta del palazzo comunale.

Marco Invernizzi: Buongiorno a tutti. La visita di oggi è stata coordinata da Fabrizio Cecchetti, di Regione Lombardia, alla Vincenziana con la coop Intrecci, a cui i consiglieri hanno posto ovviamente delle domande.

 

Cecchetti (Lega): Siamo qui perché feci una richiesta a maggio 2016, con la Prefettura diciamo che non c’è stato un rappporto propriamente agevolato. L’iter  è stato molto lungo, quasi 1 anno. Non avevamo intenti bellicosi né i kalashnikov, ci siamo aperti ai colleghi di maggioranza e opposizione. E’ prevalso un criterio territoriale. Noi come consiglieri possiamo visitare le carceri, mentre qui abbiamo avuto dei problemi. Ognuno di noi ha sensibilità diverse.

Buffagni (5 Stelle): Esigenza del territorio è che ci sia sicurezza, la struttura è perfetta. Il problema è il periodo di stazionamento, molti non hanno diritto di essere profughi. Questo genera problemi non gestibili, lo dico io che vengo da Bresso. Siamo contrari a centri così grandi, però ci rendiamo conto delle esigenze. Si tratta di un problema sociale serio.

Borghetti (Pd): Il fenomeno va inquadrato, bisogna occuparsene nei paesi di origine. I barconi non dovrebbero neanche partire, specie con storie di notevole difficoltà. Qui a Magenta sono tutti piuttosto giovani. Colpisce che di queste persone la gran parte sono in attesa di capire qual è il loro status. Il centro magentino è sicuramente adeguato, fornisce assistenza qualificata. Ci sono 20 operatori e una presenza costante, l’ambiente è ordinato. I soldi sono rendicontati con pocket money e tessere, quindi non stiamo parlando di business. Ci vuole una particolare disponibilità, ma anche sensibilità.

Del Gobbo (Lombardia Popolare): Siamo in un contesto particolare, peraltro anche in campagna elettorale nel caso di Magenta. L’argomento è tuttavia serio ma non dev’essere usato come strumento di propaganda, ci sono persone che fuggono da povertà e guerra. Non si possono aspettare 3 anni per attendere responso di domande. Regione Lombardia ha stanziato 1 milione mezzo per la cooperazione internazionale. Nessuno affronta i rischi se non scappa da grandi difficoltà. Anche l’Anci può dare un contributo forte. Il tema dell’accoglienza è di grandissima rilevanza, serve senza dubbio il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali.

 

Mantovani: Se il centro che abbiamo visitato avesse un collegamento con Malpensa per reinviare i ragazzi ai loro paesi, sarebbe luogo idoneo ed adatto per porre fine a dissennata gestione immigrazione. Siccome non avviene, questo è terminale di gestione sbagliata, per quanto lo sforzo della coop Intrecci sia apprezzabile. Del resto la fondazione Caritas è nota per la gestione. Ho posto tre domande: quali sono i rapporti con l’Asst (situazione sanitaria, sono tutti  a carico dei lombardi), quali sono i rapporti con la Prefettura (bisognerebbe poter visitare le strutture senza preavviso, i soldi sono nostri), mentre la terza è la verifica dei dimessi da questa struttura, circa 100. Che percorso hanno? Qui si dimostra la serietà del nostro Paese. Non possiamo congratularci coi Ministri che si sono succeduti. 15mila immigrati in più negli ultimi mesi. L’Italia ha speso 5 miliardi di euro per la gestione del problema. Fuggono dalla guerra? Non lo sappiamo. Il nostro interrogativo è cosa accadrà, cosa accade mentre i ragazzi circolano per la città. Il Papa dice che il vero diritto del migrante è non fuggire dalla propria terra. Se non vogliamo i muri, dobbiamo poter gestire con determinazione l’immigrazione nel suo complesso. Altrimenti andremo avanti a usufruire delle disponibilità umanitarie.

Cecchetti: Grazie a chi ci ha ospitato. Non sono contento di come sono portati avanti i rapporti con la Prefettura. Sul centro di Magenta ho fatto una interrogazione a gennaio, specie sulle malattie infettive. Sul funzionamento del centro non ho nulla da dire, benché la visita fosse prevista da 10 giorni. Conti alla mano, accogliamo in Lombardia circa 23mila migranti, che costano centinaia di milioni di euro. Abbiamo dati preoccupanti della Caritas, in Lombardia la povertà tocca 700mila persone, intendo quella totale. E se questi soldi dovessero andare ai nostri concittadini? E soprattutto, chi non ha diritto a rimanere sul nostro territorio cosa fa?

Il vicepresidente della Coop, dal canto suo, ha detto che in un’ottica di accoglienza integrata solo un’azione di comunità può essere efficace. Chi come noi  ha 20 operatori assunti?

Marco Invernizzi: come sindaco devo gestire la città in nome dei cittadini. Noi abbiamo cercato di fare il meglio per garantire l’ordine pubblico. La criticità enorme non ha rappresentato un problema per Magenta, le regole sono state fatte rispettare. Abbiamo cercato di fare rete. Nell’emergenza a volte le città non danno il meglio, qui culturalmente siamo stati capaci di accogliere.

La coop Intrecci ha concluso: Siamo stati visitati dalla Prefettura senza avviso a dicembre. Ad oggi la gestione delle richieste di asilo è inadeguata. Nel 2008 a Malpensa arrivarono 1200 profughi, nel 2011 primi profughi erano libici. Ma nel mondo i profughi sono 60 milioni…

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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