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Dall'archivio:

Magenta ha salutato Angelo Garavaglia “Al Piastrela”, l’amico di tutti

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MAGENTA – “Angelo era l’amico di tutti e, soprattutto, era la giusta sintesi della Banda intesa, come una grande famiglia dove si riesce a star bene con tutti, dai più giovani ai più anziani”.  Terminata la Santa Messa, una lettera letta dagli amici di una vita, da quella che per Angelo Garavaglia “Al Piastrela” è stata la sua seconda famiglia la Banda Civica di via Melzi. Quindi, un lungo applauso si è levato nella Basilica di San Martino, quasi ad abbracciare idealmente tutti i familiari di Angelo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dalla moglie Piera, ai figli Luigino e Paola, ai nipoti. Il Covid con le relative restrizioni ha solo in parte guastato questo ultimo saluto a questo “Magentino Doc” dal cuore d’oro, che aveva una buona parola per tutti e che soprattutto, sapeva stare bene con tutti.

Se ne è andato mercoledì sera, in questo maledetto 2020/2021 che sta strappando tanti, troppi amici e conoscenti. Il Prevosto don Giuseppe Marinoni, nella sua omelia, è partito proprio da questa grande umanità, dalla capacità di relazione che contraddistingueva il nostro Angelo.

E poi il suo soprannome “Al Piastrela”. “Quando ripetevi quel nome – ha detto don Giuseppe – pensavi subito a lui”. Quel nomignolo che sa tanto di Magentinità profonda, ma che Don Giuseppe ha ricollegato a quella pietra su cui tutti si edifica e si costruisce.

“Angelo – ha proseguito Don Giuseppe – tanto ha costruito nella sua esistenza”. Se ne è andato a 85 anni dopo aver festeggiato qualche anno addietro,  i suoi 60 anni di matrimonio con la moglie Piera, una legame forte, di quelli che la società odierna difficilmente ci sa proporre, un traguardo notevole. Ma anche quel legame con quella che era la sua seconda famiglia, come abbiamo detto, la sua Banda Vegia.

Oggi i suoi ‘ragazzi’ erano tutti là. Non hanno potuto suonare insieme, per le norme Covid, ma ci ha pensato il Maestro Barbaglia con un assolo bellissimo ed emozionante ad omaggiare l’Angelo. Il vessillo issato della Civica dove ‘Al Piastrela’ ha passato cinquant’anni della sua vita, ma anche il Circolo che era la sua seconda casa. “Angelo con la sua saggezza sapeva sempre trovare la soluzione, ma era anche quello che con la battuta giusta, riusciva a rompere la tensione nei momenti più difficili”. 

Sulla bara il suo cappello da bandista e la sciarpa dell’Inter la sua altra grande passione.  Senza “Al Piastrela” Magenta non sarà più la stessa, non lo incroceremo più in piazza Liberazione con la sua amata bicicletta, ci mancherà il sorriso, la battuta sempre pronta, quelle parole che ti sapevano scaldare sempre il cuore.

Ma come ha avuto modo dire Don Giuseppe, “oggi è il giorno del pianto – “perché quando se ne va un familiare o un amico è giusto che sia così” – ma è anche quello in cui Angelo si è ricongiunto a Gesù che lo ha accolto a braccia aperte”.  Angelo Garavaglia è solo andato avanti – come si dice in linguaggio militare – ma la consapevolezza è quella un giorno di incontrarsi nuovamente tutti.  Ciao Angelo.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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