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Magenta, Giunta: e se l’ing. Tino Viglio fosse “richiamato in servizio”?

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L’ex capogruppo di Forza Italia non ha partecipato a questa tornata elettorale, ma c’è chi lo vedrebbe bene come l’uomo giusto per ‘chiudere il cerchio’

MAGENTA – E se fosse Tino Viglio l’uomo giusto per ‘far quadrare il cerchio’ in Forza Italia e definire la Giunta cittadina di Chiara Calati? L’ingegnere, politico navigato e di lungo corso, in occasione di questa tornata elettorale ha fatto il classico passo indietro. Ha mandato avanti per una scelta di naturale ricambio generazionale due giovani: Fabrizio Ispano e Federica Garavaglia. L’uno architetto, impegnato anche nell’ambito dell’associazionismo con Pietre Vive Onlus e da poco fresco vice presidente della Banda Civica, l’altra giovane e brillante avvocato. Entrambi sono entrati in Consiglio comunale facendo segnare un bel successo personale quanto a preferenze accumulate.  Adesso, però, come dicevamo sopra, si tratta di ‘far quadrare il cerchio’ per quanto riguarda l’esecutivo cittadino.  E allora i rumors anche interni a Forza Italia, non considerano così peregrina un’ipotesi Tino Viglio “il ritorno”.  La sua esperienza e conoscenza approfondita della macchina comunale potrebbe essere un valore aggiunto per la stessa Calati. Senza contare che nel gioco dei ‘veti e contro veti’  Viglio potrebbe contribuire ad uscire dall’impasse.  Forza Italia ad oggi, infatti, può schierare una vasta rosa di ‘contendenti’ per i due scranni che il partito reclama in Giunta, anche alla luce dell’ottimo successo ottenuto (il 16% dei consensi ndr). I papabili nell’ordine sono, appunto, Ispano, Garavaglia, ma anche Patrizia Morani, Laura Cattaneo, senza dimenticare l’avvocato Elisabetta Lanticina, il cui nome è sempre d’attualità. Per numero di preferenze e successi ottenuti sul campo, meriterebbe una citazione anche Felice Sgarella. Ma l’architetto con la passione per la storia locale, non sembra  – così pare – essere così interessato ad un posto in Giunta. Potrebbe fare il capogruppo, visti appunto i numeri personali fatti segnare, o rivestire – data l’esperienza – un ruolo di garanzia, quale quello di presidente del Consiglio comunale.  Il nodo, però, sta tutti sulla delega ai Lavori Pubblici.

Dove, lo ribadiamo, una figura di ‘lungo corso’ – visto anche l’impasse della macchina comunale e dei cantieri negli ultimi anni – potrebbe essere preziosa. Certo, c’è da capire se davanti ad un invito concreto, l’ingegnere accetterebbe o resterebbe fermo su  propositi che lo hanno indotto a non ricandidarsi più. Conoscendo abbastanza bene il suo ‘senso civico’ siamo certi che dinanzi ad una chiara richiesta di disponibilità, Viglio non la cestinerebbe ma, quanto meno, si prenderebbe una nottata per dormirci su…

F.V.

 

Tino Viglio

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