― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta, Giorno della Memoria. Le parole del Sindaco Chiara Calati. Questa sera il concerto al Lirico

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO DA MAGENTA – 

Oggi è la Giornata della Memoria. Abbiamo condiviso ed approvato in consiglio comunale la scelta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, in un momento significativo quale la prossimità di questa ricorrenza. La figura di Liliana Segre mi ha condotto ad Edith Stein, grande donna, mistica e compatrona d’Europa e a questa sua riflessione: “spiritualità personale significa vigilanza e apertura. Non solo io sono, non solo vivo, ma sono consapevole del mio essere e del mio vivere. E tutto in un unico atto”. La consapevolezza richiede calma e volontà di fermarsi a considerare ciò che è male e dannoso o immenso e vivificante. Il male è la disumanizzazione, l’annientamento della persona verificatisi nell’Olocausto e ripreso in tutte le forme d’odio che la storia ci ha riproposto, senza differenze di colori politici o di nazionalità, il cui ricordo deve essere indelebile. Il male è la persecuzione dei tempi moderni, che si manifesta attraverso la sopraffazione fisica o verbale, gli atti e i toni denigratori volti all’umiliazione e alla distruzione dell’altro, la presunzione dell’individualismo che vede il sè come centro e priorità assoluta dell’universo.

Dall’altra parte immensa e vivificante è la fiducia nella volontà di trasmettere alle generazioni future un paradigma basato sull’umana compartecipazione, sul valore della società intesa come insieme di diverse identità, sulla convinzione che la vita sia quanto di più forte e prezioso esista al mondo. Abbiamo il dovere di ripetere che il futuro esiste in una continua attenzione al miglioramento. Per questo le testimonianze dei sopravvissuti e di tutte le vittime di violenza devono essere tramandate e dobbiamo interrogarci sempre sul nostro modo di stare nel mondo consapevoli, citando nuovamente Edith Stein, che “ciò che possiamo fare, in paragone a quanto ci viene dato, è sempre poco”.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi