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Magenta, Franco Bertatelli sbatte la porta: ‘Addio alla Lega’

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MAGENTA – Primo (e ad oggi unico) sindaco della Lega nella storia di Magenta, la figura di Franco Bertarelli è una di quelle più rilevanti della Seconda Repubblica cittadina.

Ovvio che ogni sua azione politica abbia una indubbia rilevanza. E così come avvenne in occasione del suo addio al Consiglio comunale (settembre 2018), che aprì le porte dell’assise ad Antonio Spoto (ormai sono passati due anni), con un post su Facebook ora lo stimato medico ed oculista dice addio (anche) alla Lega Nord. Suo partito da quasi 30 anni, ossia da quando Bertatelli (candidato del Msi alle Regionali del 1990) lasciò la Fiamma per entrare, tra i primissimi, nel partito di Umberto Bossi, a fianco di Bertarelli nel celebre comizio del giugno 1993 in piazza Liberazione, con oltre 3mila persone che ‘prepararono’ il successo al turno di ballottaggio (aprendo le porte di piazza Formenti agli esponenti del Carroccio).

Ecco il testo integrale del post di Bertarelli.

“Gli unici veri problemi della Regione Lombardia nei confronti della diffusione del Coronavirus sono il comportamento di troppi giovani (e anche meno giovani) formati da una scuola che ha abolito negli anni ogni forma di disciplina (merito della sinistra) e l’affollamento dei trasporti: ma avete mai provato a prendere un treno dei pendolari o a salire sulla metropolitana nelle ore di punta? A cosa cavolo serve impedire le uscite tra le 11 di sera e le 5 del mattino o chiudere i supermercati sabato e domenica o, cosa ancora più ridicola, impedire la vendita di alcolici nei supermercati dopo le 18?

 

 

I decreti del governatore Fontana sono riusciti nella disperata impresa di essere ancora più idioti dei dpcm di Conte il quale se non altro li emette per fare la sua comparsita televisiva settimanale in prima rete TV: il 33% di voti raggiunti dal Movimento 5 Stelle lo ha giustamente convinto che nel Paese c’è almeno un 33% di povera gente ( il povera è riferita all’intelletto e non alla condizione economica) nei confronti della quale un simile comportamento è efficace per raggranellare consensi. Fontana, ha avuto nei miei confronti un ruolo fondamentale, assieme all’alleanza di Salvini coi 5Stelle che ritengo il più sordido e stupido  partito politico dell’intera storia d’Italia, nel convincermi a non rinnovare la tessera della Lega, nonostante gli enormi meriti che ancora riconosco a tale partito”. 

Un addio che farà rumore, anche perché il leader magentino della Lega Simone  Gelli gli ha sempre riconosciuto la funzione di suo ‘padre politico’. Quanto a COSA succederà ora (a Bertarelli, e alla politica magentina), il ventaglio di possibilità che si apre è sicuramente interessante.

 

 

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