― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta, festa della Repubblica: un concerto dedicato alla pace

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – Domenica 2 giugno, al Teatro Lirico, con il Concerto per la Festa della Repubblica  – protagonisti il Coro del Liceo Musicale, il Coro dell’Istituto ‘Salvatore Quasimodo’ e gli studenti della classe IV del Liceo Musicale ‘Bartolomeo Zucchi’ di Monza – si è aperto il ricco programma di eventi dedicati ai 160 anni della ‘nostra’ Battaglia. Proprio per onorare questo importante anniversario e l’Armata Francese che liberò Magenta nel 1859 (così come ci verrà spiegato da Elena Di Caro, conduttrice della serata) il Concerto ha preso il via, dopo il saluto del sindaco Chiara Calati, con ‘La Marsigliese’ e non con l’Inno di Mameli, eseguito solo per secondo, non senza una certa imbarazzata  sorpresa da parte dei numerosi presenti, poiché la sera è quella della Festa della Repubblica. 

Insomma, stavolta, ‘prima i Francesi’ (detto per celia!). Primi soprattutto i giovani – “sono il nostro futuro” –  cui il Sindaco ha rivolto un convinto apprezzamento. Primo il Liceo Musicale magentino. “Una realtà di valore, un motivo di orgoglio per tutti – ha affermato il primo cittadino, augurandosi che il Coro del Liceo possa sempre dare inizio alle celebrazioni per la Battaglia, e ricordando che l’importante ‘battaglia’ in corso: quella affinché l’indirizzo musicale possa continuare presso il ‘Quasimodo’.

I ragazzi dei Cori (del gruppo canoro del ‘Quasimodo’ fanno parte anche alcuni genitori) si sono esibiti, diretti da Roberta Frameglia, in brani vari per stile ed epoca di composizione, proposti in arrangiamenti per Coro, accompagnati da un’Orchestra di fiati, percussioni e Ensemble di archi. Tema cardine – come da titolo ‘Incanto di pace’ – dei pezzi proposti: la pace, appunto. E, quando di guerra si è cantato, è stato per mettere in evidenza la fatica umana, la solitudine, la nostalgia, il dolore del distacco dai propri cari, sopportati dai soldati. Ad arricchire l’evento ha contribuito la lettura di alcune pagine del libro ‘Domani sarà battaglia. Magenta, 3 giugno 1859’ (ed. La Memoria del Mondo), svolta dalla stessa autrice, Annalina Molteni, una veterinaria prestata alla scrittura o viceversa. Al termine tanti applausi che hanno costretto i Cori ad andare oltre il bis.

Franca Galeazzi

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi