Parla l’ex sindaco e leader di Lombardi Popolare, che ne ha anche per Invernizzi e le scelte urbanistiche, ‘decisioni che non ritengo corretto assumere a due mesi dalle elezioni’
MAGENTA – Fuori i secondi. E quando si entra nel vivo della contesa elettorale e politica, sul ring salgono i leader. Ed è quello successo tra ieri e oggi, con le dichiarazioni di Paolo Razzano a cui questa mattina ha replicato ai nostri taccuini virtuali Luca Del Gobbo.
Entrambi condividono una situazione analoga: i candidati sindaci che sostengono sono Marco Invernizzi e Chiara Calati, ma la leadership politica e strategica è appannaggio loro. Benché ovviamente i contesti siano differenti. Ed è da questa posizione che Del Gobbo replica a Paolo Razzano, secondi cui il centrodestra starebbe lavorando per ottenere i voti di Silvia Minardi e Progetto Magenta al turno di ballottaggio del 25 giugno. Un tema a cui ovviamente il già sindaco della città per 10 anni non si sottrae.
“La Minardi col centrodestra? Non lo so. So soltanto che ho imparato che la politica significa soprattutto aggregare, estendere il proprio naturale bacino di consenso. Uno dei principi cardine sui cui si regge la democrazia è esattamente questo; vince chi raccoglie un voto più dell’altro. Detto questo, sono convinto che Chiara calati e il progetto messo in campo (quello suo..) siano in grado di aggregare e coinvolgere parti importanti della città. Faccio poi una considerazione di carattere politico: sono stato sindaco per 10 anni senza mai perdere partiti o assessori, mentre Invernizzi e il centrosinistra hanno perso una parte importante della coalizione, che aveva sottoscritto il programma del 2012. E nessuno ha mai evidenziato lo stillicidio del consiglio comunale, dove si è partiti con una figura di peso come Sergio Petrone, che dopo poco tempo ha detto addio. Dico perciò a Marco Invernizzi che fiorse non ha la capacità di aggregare: vedo il suo progetto debole, dal momenti che proprio negli ultimi mesi del mandato ha vissuto le difficoltà sotto gli occhi di tutti”.
Il cruccio maggiore di Luca Del Gobbo è tuttavia rappresentato dalle scelte urbanistiche assunte dalla giunta Invernizzi nelle ultime settimane.