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Magenta, ecco il maxi cantiere per l’interramento elettrico: 7.500.000 euro e 3 anni di lavori

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA E’ davvero imponente l’area principale del cantiere di Terna per l’interramento della linea elettrica che corre nel quartiere Nord di Magenta. Ci siamo stati ieri, fra la strade del Roccolo e la ex statale 11, rendendoci conto della rilevanza di una delle opere pubbliche più importanti degli ultimi decenni per Magenta.

Avviati nel dicembre 2020, i lavori comporteranno una spesa di 7.500.000 euro, autorizzati dal Ministero per lo Sviluppo Economico.

Serviranno 836 giorni lavorativi, che significa circa 3 anni; significa che l’opera sarà completata verosimilmente tra fine 2023 e inizio del 2024.

In dettaglio, è previsto  il riassetto di 5 linee elettriche a 132 kV nel territorio di Magenta. Un investimento di Terna da 28 milioni di euro che consentirà di aumentare l’affidabilità, l’efficienza e la flessibilità della rete che serve la città, il sud ovest milanese e più in generale l’intera Lombardia.

I primi cantieri ad essere aperti sono stati quelli per la posa del cavo interrato che andrà a sostituire 5,7 chilometri di linee aeree con la relativa eliminazione di 26 tralicci a fronte della costruzione di 5 sostegni per la transizione da cavo aereo a cavo interrato. Questa prima tranche avrà una durata stimata in circa 24 mesi ed inizieranno dal piazzale antistante la stazione elettrica di via Espinasse, 59.

L’intervento prevede inoltre la realizzazione di un collegamento dell’esistente linea a 380 kV alla Stazione Elettrica di Magenta che sarà adeguata ai rinnovati bisogni del territorio attraverso una nuova sezione, i cui lavori procederanno in parallelo ai lavori per l’interramento. I tralicci saranno demoliti una volta attivate le nuove linee interrate per garantire la continuità di fornitura di energia elettrica.

Il riassetto di Magenta avrà importanti benefici non solo in termini energetici, ma anche urbanistici e paesaggistici. Se da una parte , infatti, consentirà un complessivo ammodernamento della rete elettrica, garantendo maggiore qualità di alimentazione del territorio, dall’altra restituirà alla città 20 ettari di suolo, poiché le linee aeree che saranno dismesse attraversano oggi aree urbane per il 75% del loro tracciato.

 

 

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