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Dall'archivio:

Magenta e virus, un altro flop comunicativo del sindaco Calati

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

MAGENTA – Sono passate quasi tre settimane dal nostro duro attacco a Chiara Calati per le modalità di comunicazione dell’emergenza coronavirus, che poi abbiamo esteso a quegli ambiti che a nostro dire (e a parere di chi si firma, oggi come la scorsa volta) evidenziano dei palesi errori gestionali del sindaco pro tempore di Magenta.

Quelli che a nostro avviso sono dei limiti di comunicazione si sono palesati nuovamente ieri, durante il consueto (e di certo apprezzato, da molti magentini) video in diretta con l’aggiornamento dei casi di contagio e (purtroppo) dei decessi.

E cosa succede ieri? Il dottor Nicola Mumoli, dell’ospedale Fornaroli, scrive una lettera al Corriere per lamentarsi (ormai è cosa nota) sulle modalità di gestione dei tamponi, e tra le righe fa filtrare quella che a parere di chi scrive era la vera notizia (per Magenta), ossia il numero dei pazienti affetti da Covid ricoverati al nosocomio: Mumoli parla di oltre 130 (ma la lettera era dei giorni scorsi, ovviamente non aggiornata a ieri), mentre ieri sera il sindaco parla di 106 persone in cura per Covid.

Ma come? Il nostro giornale (e immaginiamo non solo) chiede da almeno due settimane un dato CERTO, essendo ormai noto come il Fornaroli sia stato da tempo ‘riprogrammato’ per rispondere il meglio possibile all’emergenza, e questo emerge solo dopo che un medico scrive al Corriere, sui social viene condiviso ‘viralmente’ e Ticino Notizie ci fa il solito pezzo da migliaia (e anche decine di migliaia) di contatti? E perché non dirlo prima, NON al fine di soddisfare una morbosa o pruriginosa curiosità, ma per STOPPARE la ridda di voci incontrollate??

Il compito della comunicazione istituzionale, in frangenti come questi, è delicatissimo ed importante. Si parla, e non certo a sproposito né tanto meno a caso, della cosiddetta comunicazione di crisi.

Bene, in un territorio ad alta concentrazione di mass media come l’Est Ticino (molto più di altri territori analoghi, a questo non ci fa quasi mai caso nessuno) cosa ci voleva a rendere semplicemente noto il numero dei degenti causa Covid? Una lacuna che ovviamente non può essere ‘addebitata’ soltanto a Chiara Calati, ma ovviamente (anche) alle competenti autorità sanitarie.

E’ del tutto evidente (a ciascuno di noi) che il modo migliore per arginare la valanga di fake news serve un plus di comunicazione, non un minus. Che poi, come dice Oscar Farinetti, a volte copiare dai più bravi è un atto di intelligente umiltà: cosa ci vuole, dopo che da settimane Giulio Gallera e Regione Lombardia diffondono numeri e dati a spron battuto? Peraltro a fianco di Gallera c’è l’amico magentino Carlo Cassani, passato (nel recente ‘passato’) anche da piazza Formenti.

Ci voleva così tanto ad emulare? Anche solo limitatamente ad un dato che era senza dubbio di pubblico interesse. Ma se due o tre indizi fanno una prova, qui siamo ad un numero tale da sconfinare ormai nell’assoluta certezza: il deficit comunicativo del sindaco pro tempore di Magenta.

Fab. Pro.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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