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Dall'archivio:

Magenta e le ‘riflessioni’ di Giuliana Labria, la mente più lucida del csx. Ci sarà.. o non ci sarà? Di F.P.

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MAGENTA  Il mercato e’ proprio un bel posto. Capita spesso sentir dire a Magenta “ Ta se andai al merca’, stamatina?” “Si, sun andai ai nov e mesa, su vignuü ca’ a mesdi”. “Ste tœi?” “Nient, però ho truva’ al Pino, al fiœu dala Mariucin… po ghe riva’ l’Angelina con la sua tusa…a sevi dree’ anda’ a ca’.. ho incuntra’ la Teresina cunt al so om”, e via discorrendo. Mai nessuna realtà virtuale avra’ la forza della fisicità dell’incontro.
Questo semplice post di Giuliana Labria, fatto di facezie e non di alto ragionamento politico, dimostra tuttavia (ancora una volta: risale all’11 aprile scorso) che l’ex sindaco della stagione 1996 al 2001 è ad oggi (e da tempo) la mente più lucida del centrosinistra di Magenta. E non solo: col decadimento vertiginoso del ceto politico e della sua qualità, capacità di ragionamento così elevate sono rara avis, nel mondo (politico) di oggi.

E infatti Paolo Razzano, abile tessitore alla Richelieu, dopo anni aveva riportato la Labria alla causa Dem, riparando e ricostruendo una trama politica dopo una lunga stagione di rapporti non proprio idilliaci; prima con l’iscrizione al Pd poi con la presenza discreta, ma costante, a tutta la prima fase della campagna elettorale di Enzo Salvaggio.

Poi.. E’ da giorni, diremmo settimane, che sulla pagina Facebook dell’ex sindaco ci sono soprattutto richiami alle sue amate montagne e agli scenari incantati che cingono le alpi, specie quelle valdostane, che Giuliana ama e percorre spesso.

I cosiddetti si dice, rumors o boatos che circolano da giorni attestano un attuale ritorno.. delle frizioni. Enzo Salvaggio ha potuto contare su Giuliana Labria per settimane: sulla sua presenza ai banchetti, sulle sue parole, i suoi ragionamenti.

Adesso, meno. Si dice, sic dicunt, sic ferunt, che ci sarebbero state riunioni tese, scambi e battute al pepe e al peperoncino tra lei  (donna di carattere forte) ed esponenti di primo piano dei Dem.

Soprattutto, mentre sino a non  molto tempo fa da un post col segretario Pd Luca Rondena pareva fosse alle porte una sua ricandidatura (coi Dem) dopo anni di assenza dalle scene, ad oggi radio corridoio accredita la voce che Giuliana Labria NON si candiderà col Pd e a fianco di Enzo Salvaggio.

Tanto pare, tanto ci riportano i silenti custodi dei rumors che ogni cronista politico deve necessariamente tenere in debito conto.

Cosa cambierebbe, per il Pd e Salvaggio? Beh, perdere in un colpo solo Marzia Bastianello e Giuliana Labria, se così fosse, sarebbe una doppia diminutio, di voti ma soprattuto di peso politico e capacità di ragionamento. La capacità di elaborazione ideale, politica e culturale, la capacità di battere le perigliose strade delle casematte del potere che si sostanzia nel primato delle parole: è questo, soprattutto, il patrimonio che senza Giuliana Labria perderebbero in un amen sia Salvaggio che il Pd (e tutto il centrosinistra). Sanare la cesura generazionale che la stagione Invernizzi aveva indotto era la missione principale del csx magentino. Perdere la Labria significherebbe RIAPRIRE quella ferita, sanguinante almeno dal 2012 (caso Minardi docet, peraltro).

Al momento siamo nel campo delle supposizioni. Parleranno e canteranno solo le liste elettorali UFFICIALI dei partiti, che si consegnano tra una settimana. E mentre gli spifferi dei corridoi ci dicono che sarebbe in atto un tentativo di recupero di Marzia Bastianello da parte di un’altra lista, e non di Magenta Percorsi, su Giuliana Labria il barometro politico volge verso il brutto-burrasca.

Tradotto: ad oggi NIENTE CANDIDATURA, domani si vedrà… Domani peraltro, come cantava Ornella Vanoni, è un altro giorno..

Fab. Pro.

Le amate vette di G L

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