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Dall'archivio:

Magenta e la mensa, che cantonata (comunicativa) la Minardi (e Salvaggio). Mentre il Comune

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MAGENTA – Ma cosa succede a Magenta? Il post ferie sembra caratterizzato da una serie, assai clamorosa, di cadute vistose in tema di comunicazione.

Abbiamo già provveduto, da queste colonne, a dire come la pensassimo sulla negazione della tensostruttura per la celebrazione di una Messa per il rione san Rocco. E sulle modalità comunicative scelte (discutibili). Passano pochi giorni ed esplode il (presunto) caso mensa. 

I capigruppo di Progetto Magenta e Pd, Silvia Minardi ed Enzo Salvaggio, fanno passare poche ore dai fatti (che in quel momento NON erano stati del tutto chiariti, a nessuno) e vergano un comunicato di fuoco. Nel quale si scrive  che gli esclusi sono  “tutti quei bambini i cui genitori non hanno regolarizzato la posizione con il servizio mensa o che non hanno provveduto ad estinguere il debito per il servizio erogato lo scorso anno”. Falso. La morosità non c’entra nulla. 

Ancora peggio, se possibile, la chiosa finale. È vergognoso gestire casi sociali e umani in questo modo: ma quanti dei genitori avvisati via mail non hanno risposto alle sollecitazioni? È stato fatto qualcosa, attraverso i servizi sociali del comune, per capire in che modo permettere che i bambini continuassero comunque ad avere il servizio mensa?  È vergognoso pensare di affrontare un tema come quello della morosità facendo ricadere sui bambini le colpe degli adulti! 

Qui le cadute sono tre: sarebbe bastato informarsi preventivamente per sapere che 1)sono in atto da mesi contatti con le famiglie morose, che stanno rientrando dal debito 2)i servizi sociali HANNO FATTO E STANNO FACENDO QUALCOSA 3)la morosità c’entra come una bistecca alla fiorentina a una kermesse di vegani.

Ripetiamo: le opposizioni hanno PIENO DIRITTO di dire quel che ritengono più opportuno. Ma perché, prima, NON appurare i fatti nella loro completezza?

Su Silvia Minardi questa testata, e chi firma questo pezzo, ha detto da anni cosa pensa. Le avevamo preventivato zero tituli e ci abbiamo visto giusto, abbiamo visto dichiarazioni sui migranti di segno opposto, assistito in 1 anno ad una opposizione (quella della Minardi) a nostro avviso bolsa e superata (questa ennesimo scivolone lo dimostra).

Enzo Salvaggio è stato invece sempre più misurato. E’ anche il consigliere più votato di tutta la città. Ha delle responsabilità. Se vuole inseguire la Minardi avviando un percorso che porti domani ad una coalizione è ovviamente liberissimo di farlo, noi rispettiamo qualunque decisione politica (anche quelle suicide). Ma almeno tenga per sè la leva della comunicazione, sottraendola dal controllo della Minardi. Che peraltro, da docente e professionista di alto profilo del mondo educativo, ha secondo noi tutti i mezzi per evitare certi scivoloni.

Paolo Razzano ieri ha criticato il sindaco per aver utilizzato la pagina Facebook del Comune per attaccare le opposizioni: a noi stamani pare che quel post non ci sia più.. In effetti Chiara Calati ha tutto il diritto di dire come stanno le cose, ma quegli attacchi parevano poco adatti ad un ‘contenitore’ istituzionale. Ma in termini di comunicazione, a una persona capace come Chiara Calati che pure si avvale della collaborazione di una eccellente professionista come Rossana Arioli, il  voto che diamo alla giunta- e non per essere cerchiobottisti- è sotto la sufficienza. Qualcuno condividerà il nostro pensiero, altrimenti il sindaco non starebbe cercando un professionista di quel mondo.

Fabrizio Provera

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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