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Dall'archivio:

Magenta e la “Giornata della Memoria” al ‘Nuovo’ ricordando Etty Hillesum (1941 – 1943)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Mercoledì 27 gennaio, alle ore 21, in streaming dal CinemaTeatroNuovo di Magenta
MAGENTA – E’ un inverno difficile, da un anno la nostra vita è condizionata dalla pandemia. Cinema e teatri sono ancora chiusi e le nostre giornate ci offrono occasione di riflessione. Siamo chiusi, ma non spenti. Onoriamo allora insieme la data della Memoria, ancora una volta sfruttando il mezzo dello streaming digitale; insieme per fare pensare i nostri cuori, come Etty, giovane donna alla ricerca dell’amore di Dio nel mezzo dello sterminio.

La proposta per la Giornata della Memoria 2021 di Cinemateatro Nuovo, insieme a cinque sale Acec della provincia di Milano, ci porta dentro i pensieri del cuore di una giovane ebrea olandese, nella sua scoperta della vita nel mezzo dell’orrore nazista.

Abbiamo scelto ancora una volta il teatro, la potenza evocativa di questa straordinaria arte, oggi in grande difficoltà a causa del lockdown pandemico. CinemateatroNuovo di Magenta è vicina a questo mondo artistico – parte integrante della nostra Sala insieme al cinema – e mette a disposizione il proprio palco per lo spettacolo, davvero pregevole, di Elda Oliviero, autrice ed interprete, insieme ai musicisti Yevgenia Kimiagar, Giovanni Iazzarelli, Emanuele Iazzarelli (pianoforte, flauto, canto).

Lo spettacolo, dalla Sala magentina, verrà ripreso in streaming digitale e rilanciato dal nostro sito www.teatronuovo.com (insieme ad altre Sale di Acec).

Una occasione davvero speciale che CTN MAGENTA offre gratuitamente al proprio pubblico e che invita a non mancare.

 

ETTY HILLESUM – CHI E’

La vita di Etty Hillesum, giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943, è diventata emblema del cammino di una donna che oltre tutti i fili spinati, interiori ed esteriori, ha voluto “pensare con il cuore”, alla ricerca di una sorgente molto profonda, il divino che è in noi, da riscoprire e liberare. Partendo da un proprio percorso di autoanalisi e di indagine spirituale Etty Hillesum scelse di confrontarsi con il dolore proprio e altrui, facendosi testimone delle miserie e delle ricchezze dell’esperienza del campo di concentramento. Si tratta di una scelta di resistenza esistenziale di fronte agli orrori del suo tempo, oltre l’odio alla ricerca di un senso “altro” di sé e della relazione con gli altri.

 

LA SUA STORIA

Sabato 30 maggio 1941. Etty scrive sul suo diario: Com’è strano… c’è la guerra. Ci sono i campi di concentramento. So quanto la gente sia agitata, conosco il grande dolore umano che si accumula e si accumula… la persecuzione, l’oppressione… e ci si sente così impotenti. Nel luglio 1942, decisa a condividere il destino di massa del suo popolo, riuscirà a farsi mandare come assistente sociale al campo di smistamento di Westerbork, nel nord dell’Olanda. Vuole essere il cuore pensante della baracca, alla ricerca di Dio in tutti gli uomini, decisa a disseppellirlo dai loro cuori. Il 15 settembre 1942 il suo caro Professore e Maestro, signor Spier muore. Etty scriverà che è stato l’intermediario tra Dio e lei e che, da quel momento, sarebbe stata lei intermediaria per tutti quelli che avrebbe potuto raggiungere. Etty conosce l’angoscia e la disperazione, il suo cuore è come una chiusa che ogni volta arresta un flusso ininterrotto di dolore. Non cede però alla disumanità dei tempi e continua a sperare in un nuovo umanesimo. L’unica possibilità che abbiamo, scriverà, è di distruggere in noi stessi ciò per cui si ritiene di dover distruggere gli altri. La sua ricerca spirituale è originale e intensa e si svolge al di fuori di ogni appartenenza: attraverso l’ascolto interiore trova Dio nella parte più profonda di sé e arriva a pensare che se Dio non potrà più aiutare gli uomini, saranno gli uomini a dover aiutare Dio.

 

Al campo di Westerbork il suo amore per gli uomini e per Dio sarà messo a dura prova e lì ne avrà la conferma. Rientrata ad Amsterdam per motivi di salute, prima di tornare al campo, lascia i suoi 11 diari all’amica Maria Tuinzing, con la preghiera di consegnarli a Smelik, giornalista, qualora non dovesse più fare ritorno. Il 7 settembre 1943 Etty, i suoi genitori e Mischa, il fratello pianista, saliranno su un treno piombato e verranno deportati ad Auschwitz; Jaap partirà in seguito. Etty muore il 30 novembre del 1943. Da un finestrino del treno gettò una cartolina che fu raccolta e spedita dai contadini: abbiamo lasciato il campo cantando.

A questo link la scheda di approfondimento : Etty Hillesum – Elda Oliviero

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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