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Dall'archivio:

Magenta e via Garibaldi: cantiere verso la risoluzione entro una settimana si apre (Anche se…)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA –  La luce in fondo al tunnel. Il tormentone di via Garibaldi a Magenta dovrebbe esser prossimo alla chiusura. Come noto, infatti, i lavori per il rifacimento dell’ultimo lotto della strada all’altezza del sacrato di San Rocco sono stati conclusi alla fine di maggio (noi documentammo il tutto con una foto del 28 maggio, esattamente 1 mese fa).

Il nodo del contendere è l’ormai famoso rosone con i colori della città di Magenta da collocare proprio al centro del sacrato dinanzi alla chiesa. Ed è qui che è nato il ‘pasticcio’ di fondo.
 

Anche se dagli uffici e dagli Assessorati di riferimento ci hanno assicurato che andava tutto bene Madama la Marchesa, in realtà le cose non stavano proprio così.

Ce lo ha ribadito due volte l’Ingegner Tino Viglio, già Assessore ai Lavori pubblici del comune di Magenta ma soprattutto un ‘addetto ai lavori’ che conosce molto bene come lavora la macchina comunale. L’ultima volta, solo domenica sera al punto elettorale di Luca Del Gobbo.

“Purtroppo, in comune si sono dimenticati di ordinare per tempo il materiale per realizzare il rosone, così si sta perdendo tempo inutilmente”.

Versione però che i diretti interessati hanno rispedito sempre al mittente. Ma il tempo è galantuomo e così poco alla volta anche grazie a chi ogni giorno vede l’andamento del cantiere ‘in presa diretta’ la verità sta emergendo.

Punto uno: indubbiamente il materiale utilizzato per il rosone è di particolare pregio, e soprattutto, va fatto su misura. Il comune ma perdendo tempo prezioso, ha consultato più di un’impresa, la prima di queste (che pareva essere la designata) aveva però dei tempi di consegna troppo lunghi. Punto due: è allora scattato (ma già a lavori in corso…) il piano B per trovare un’altra impresa che realizzasse il rosone alla misura in tempi accettabili.

Operazione che pare finalmente essere andata in porto. Punto tre: tecnicamente per la posa del rosone non ci dovrebbero volere più di due/tre giorni di lavoro. Serve il via libera della Paesistica che in questi giorni si dovrebbe riunire. Dunque, altro ostacolo superato.  Infatti,  il progetto iniziale è stato parzialmente modificato. Questo perché il rosone inizialmente avrebbe dovuto avere un ‘leggero’ sbalzo, giudicato (giustamente ma a cose fatte…) poco non molto sicuro sia per pedoni sia per gli automezzi (ergo modifica in itinere del progetto…).

Punto quattro: resta la segnaletica verticale che deve essere ancora collocata. Il pezzo di via Garibaldi che diventa via Crivelli subirà a lavori conclusi un evidente restringimento della carreggiata, pertanto, così come già fatto (correttamente) per l’inizio della strada, anche qui si pensa ad un senso unico alternato.

L’obiettivo,  è quello di chiudere il cantiere in questa settimana e fare in modo che da lunedì 4 luglio la via Garibaldi sia nuovamente percorribile. Così facendo i lavori si chiuderebbero solo con una settimana di ritardo. 

Resta poi il Punto cinque di questa vicenda: “DOVE E’ FINITO IL FAMOSO ARREDO URBANO” che era stato previsto nel progetto iniziale? Domanda da 100 milioni di euro e che senz’altro Luca Del Gobbo – avendo posto la questione del Bello al centro della sua Amministrazione  – affronterà per tempo debito.

 

 Parola di Sindaco: “Porteremo a termine l’opera il prima possibile al meglio”

 

A tal proposito,  negozianti della via sono abbastanza tranquilli e fiduciosi: “Il nuovo Sindaco ci ha già fatto sapere di aver messo la riqualificazione completa della strada tra le priorità da chiudere per la sua Amministrazione”.

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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