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Dall'archivio:

Magenta e il dramma della povertà diffusa: il caso di chi è ‘solo e indigente’ (tra i tanti di questo tempo)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA – Le poverà, sopratttutto quelle di nuovo conio, si nascondono tra le pieghe dei linguaggi burocratici, per loro natura freddi e distaccati. Ma le sofferenze che celano quelle parole ci parlano di persone, uomini, donne, che versano in condizioni difficili o di indigenza.

L’ultimo caso (in ordine di tempo) a palesare la crescente criticità della situazione sociale arriva da Magenta, dove Comune e Servizi alla Persona hanno disposto un contributo per ospitare una persona sola e indigente presso la casa di accoglienza ‘Maria Rosa Oldani’.

Magenta interviene mediante azioni di sostegno a favore di singole persone e nuclei familiari svantaggiati che, essendo privi di disponibilità economica per stipulare un contratto di locazione, si vengono a trovare in situazioni di emergenza abitativa e grave difficoltà di natura socioeconomica;  dal 6 ottobre scorso la Casa di Accoglienza ospita una persona sola in situazione di fragilità economica e sociale. Considerato che il contributo giornaliero richiesto dall’Associazione AVAS per l’accoglienza di situazioni in carico al Servizio Sociale Comunale ammonta a € 25 al giorno, il Comune ha deciso  di assumere un impegno di spesa di € 2.175,00 per il pagamento del contributo di accoglienza di questa persona.

Il nome ovviamente è riservato e tenuto al riparo da ‘occhi’ indiscreti. Ma neppure la (comprensibile) riservatezza consente di chiuderli (quegli occhi) su un progressivo e inarrestabile slabbrarsi della coesione sociale, che anche nella ricca ed opulenta Lombardia presenta ogni giorno casi simili.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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