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Dall'archivio:

Magenta e il commercio in ginocchio. L’urlo di dolore (e le proposte) di Marzia Bastianello

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – Anche noi di Ticino Notizie abbiamo trattato del problema più volte nelle ultime settimane. Dalle serrande che si abbassano malinconicamente in via Roma, alla vicenda del Forno Cooperativo Ambrosiano di via Garibaldi, sulla quale, però, potremmo avere presto piacevoli sviluppi positivi. Ancor più di recente, potrete vedere on line il dibattito che abbiamo registrato l’altro venerdì nei nostri studi con a tema proprio l’argomento commercio. Il Sindaco Chiara Calati, il segretario della Confcommercio Simone Ganzebi con il vice presidente Emiliano Masperi e poi un ragazzo che trovato successo lontano da Magenta che ora ci è ritornato: Eugenio Ceriani. 

Ora sul tema raccogliamo con piacere il contributo che nelle scorse ore Marzia Bastianello, mamma, commerciante e prima assessora alla partita, ora consigliere comunale di minoranza, ha apportato al dibattito attorno al ‘grande malato’ con un post su Facebook.  A proposito, negli ultimi 10 anni hanno chiuso in Italia 100 mila piccoli esercizi….

Non solo critica – anzi pochissima – ma tante proposte per provare a rialzare la testa e far vivere le nostre città, qui di seguito il documento che vi proponiamo integralmente

 

” Ci si aggrappa alle festività natalizie ”

Avrei tanto da dire anzi da scrivere, ma mi taccio, il momento che dura ormai da anni è tosto ma come poter aiutare il commercio locale? Senza naturalmente pensare che vi sia un capro espiatorio in ogni cosa e che un’amministrazione possa fare miracoli? Impostare un tavolo attrattività e marketing composto da diversi individui scelti a discrezione e giudizio del Sindaco, oppure l’organizzazione di vari gruppi di lavoro tra commercianti locali lasciano sempre un po’ il tempo che trovano. Perché?

Perché spesso i buoni presupposti rischiano sempre di perdersi a causa della dilatazione dei tempi e della scarsa partecipazione. Un progetto articolato e che vede su più punti differenti operatori del tessuto commerciale che non ha necessità di mantenere alto il livello di partecipazione, registrare subito feedback da parte dei primi beneficiari del progetto e far sì che si possano creare in maniera collaborativa le iniziative magari, patrendo da un calendario comune. Queste, sicuramente, sembreranno delle cose così scontate ma ahimè non lo sono per più fattori ma soprattutto per quella poca voglia di creare qualcosa per il bene comune che ormai accomuna tanti individui.  Il pensiero che l’unione faccia la forza e che non occorre solo curare il proprio orticello per rendere attrattiva una Città è difficile trovarlo come presupposto base per costruire un progetto solido. Ma se ahimè tra i tanti pensieri probabilmente ci si lava un po’ le mani pensando che un’amministrazione locale non possa dare un grande contributo alla riqualificazione territoriale/commerciale, in realtà vi sono modalità che potrebbero aiutare il commercio locale:

• decoro urbano, riqualificazione urbana, riorganizzazione celere e importante dei luoghi commerciali con abbellimenti scelti secondo un piano tecnico;

• riduzione della Tari;

• ordinanza pulizia e decoro negozi sfitti;

• accessibilità e mobilità sostenibile;

• piano marketing/utilizzo canali di comunicazione con autopromozioni;

• eventi,

Un’occasione persa?  Il Natale, ma sono certa che l’Unione farà la forza, perché quando si sta per affondare il valore della comunità si fa più vivo, forse…

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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