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Magenta, dopo la Vincenziana domani chiude anche la Calderara. I commenti di Salvaggio e Razzano

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MAGENTA – “Ciao a tutti, ci dispiace moltissimo dovervi comunicare che domani Cascina Calderara sarà chiusa. Le ragazze saranno tutte trasferite in altri centri più grandi di Milano e provincia. Decisione della Prefettura… siamo tutti sconvolti è profondamente tristi… è stata una decisione improvvisa e del tutto inaspettata, comunicataci solo ieri… ci auguriamo solo che le nostre donne possano proseguire nel migliore dei modi i loro percorsi altrove. Vi ringraziamo di cuore per tutto il vostro prezioso e fondamentale contributo. Cascina Calderara è stata quello che è stata anche grazie ad ognuno di voi, un esempio credo di vera accoglienza, di relazioni umane significative, di progetti e tanta solidarietà e vicinanza. Grazie, grazie, grazie a tutti. 
Gli operatori di Cascina Calderara”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da alcune ore, poche, circola questo messaggio che certifica la del tutto NON prevista chiusura di cascina Calderara, la porzione di fabbricato agricolo dove dal 2016 (in piena estate) erano ospitate circa 30 richiedenti asilo tra madri (di nazionalità africana) coi propri bambini.

Ultimamente pare che il numero fosse sceso a una decina, scarsa.

Immediate le reazioni dei dirigenti del Pd Enzo Salvaggio e Paolo Razzano.

La cascina Calderara domani – giovedì 31 gennaio – chiuderà i battenti per disposizioni della Prefettura, una scelta improvvisa e inaspettata comunicata solo ieri. Le ospiti del centro di accoglienza nella periferia nord di Magenta verranno trasferite in altri centri più grandi, della città di Milano e della provincia. Questa decisione è stata presa in fretta e furia, a fronte dell’oggettivo diminuzione dei richiedenti asilo. L’Amministrazione comunale e la sindaca Chiara Calati, come già avvenuto per la chiusura della Vincenziana, sprofondano nel silenzio: nulla sanno e nulla sembrano sapere. Dispiace che questo centro, che con è stato aperto dalla prefettura a Magenta durante l’Amministrazione Invernizzi ed è stato dedicato all’accoglienza di giovani ragazze madri ed ai loro figli, venga chiuso in giorni in cui neve e freddo mettono a rischio la sicurezza e la salute degli ospiti. Ringraziamo di cuore gli operatori e i volontari che si sono attivati subito nel rendere il trasferimento il meno traumatico possibile. Da domani gli ospiti del centro, integrati nel tessuto sociale della nostra città, verranno ridistribuiti in altre strutture.  Ci chiediamo: l’amministrazione comunale informerà i cittadini? Quando?”, scrive Enzo Salvaggio.

“Ovviamente Chiara Calati, sindaco di Magenta, non sa nulla…?”, aggiunge ironico il dirigente metropolitano Paolo Razzano, condividendo su Facebook il post di Salvaggio.

Di fatto, dai circa 140-150 migranti presenti in città negli ultimi anni, a breve Magenta se ne ritroverà senza neppure uno.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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