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Magenta, Don Giuseppe Marinoni: “Siamo una sola comunità, i valori della carità non hanno confini”

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MAGENTA –  “Una società ancora più coesa e solidale, perché guai a chiuderci nelle mura nelle nostre Chiese. Il Coronavirus, pur nella sua drammaticità, ci ha permesso come Comunità Pastorale di radunare ancora meglio le forze, di innescare nuove forme di volontariato, insomma, di fare sempre più rete e squadra, perché ce n’è un gran bisogno e tutti noi, purtroppo, attendiamo quanto potrà accadere nel prossimo autunno con una certa preoccupazione”.

Come sempre non manca certo la visione d’insieme a Don Giuseppe Marinoni, parroco della San Martino e Prevosto della nostra comunità parrocchiale. Stamani nel corso della conferenza dedicata alla presenza della sua ultima geniale trovata  il dolce di San Rocco – di cui parliamo nell’articolo a parte – ha colto l’occasione per tracciare un bilancio di questi mesi certamente difficili, complessi e carichi d’ansia. “La positività – ha esordito don Giuseppe – sta nel fatto che la carità non ha confini. Oggi realtà come Caritas, Non di Solo Pane, San Vincenzo si trovano ancor più vicine. Erano qui ieri sera per una riunione, perché il mare del bisogno è sempre grande”.

Il Prevosto ha guardato oltre. Ha parlato anche di una società che lentamente sta rimettendosi in moto, ritrovando il piacere di vivere quei momenti della quotidianità. A partire dalla Santa Messa. “Un ringraziamento speciale ai tanti volontari che prestano il loro contributo perché si possa assistere in sicurezza alla cerimonia religiosa” ha detto il sacerdote. Ma normalità significa anche Oratorio Feriale, quella socialità tra bambini e ragazzi, venutasi a spezzare in modo così repentino e traumatico a causa della pandemia. “E’ bello sapere che circa 200  di loro tra San Martino e Sacra Famiglia sono hanno intrapreso questa nuova esperienza di socialità, così come è importante l’attenzione di don Davide Fiori e di don Emiliano Radaelli per i giovani”. 

Dunque, una comunità che malgrado il Covid è più in cammino che mai e che certo seppur dovrà scontare qualche rallentamento per quanto riguarda gli interventi di recupero, vedi in primis la riqualificazione del Santuario dell’Assunta certamente non demorde. Tutt’altro. “Certo i tempi si allungheranno un po’. Vorrà dire che celebreremo la prima Santa Messa a Pasqua del 2021 anziché a Natale…”.  Don Giuseppe come un martello non molla il colpo ma pensa ai bisogni a tutto tondo della comunità magentina. Anche e soprattutto a quella di quei ragazzi che finalmente a settembre dovrebbero tornare sui banchi di scuola. E qui il Prevosto fa una proposta importante: “Dovessero mancare gli spazi, dovessero servire nuove aule ci sono quelle dell’Oratorio che si prestano bene,così come quelle dell’ex Liceo alla Sacra Famiglia. Anche qui siamo pronti a fare la nostra parte fino in fondo”.  Il nostro Prevosto, d’altronde è così, sempre sul pezzo. Ma è cosciente del fatto che non potrebbe essere diversamente. Perchè i poveri di tutti i generi in questo periodo, sono aumentati.

“Come refettorio di comunità nel periodo del Covid siamo arrivati a preparare almeno 120 pacchi alimentari alla settimana, con punte anche di 160/170. hanno raddoppiato la loro attività anche San Vincenzo e Caritas, per non parlare poi della bella sinergia innescatasi con la Protezione Civile”. 

In chiosa anche l’annuncio del concorso d’idee per il nuovo logo della Comunità Pastorale (vedi foto sopra). “Un’iniziativa che abbiamo promosso in questi mesi, per stimolare la partecipazione, la vicinanza anche se fisicamente distanti, la creatività. Alla fine sono arrivate quattordici proposte e anche questo è il segno di una grande famiglia che cammina insieme”. 

 

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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