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Magenta. Didattica a distanza/2. La collaborazione prima di tutto, ancora più forte, tra scuola e famiglia

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MAGENTA  – Come le scuole del territorio fanno fronte alla nuova esigenza di trasmissione e di relazione? Su cosa puntano considerando le risorse a disposizione, l’impegno dei docenti e l’età degli alunni? Continua il nostro lavoro di approfondimento sulla didattica a distanza nelle nostre scuole.

Le riunioni via Skype, la condivisione tra colleghi, l’aiuto degli alunni che mettono a frutto le loro competenze informatiche, tutti coinvolti all’IC “Carlo Fontana”: “Nel mio istituto la necessità di mantenere attivo il dialogo educativo ha dissipato, fin dai primi giorni di chiusura della scuola, le ultime diffidenze verso le tecnologie informatiche; e ora vedo impegnati nella predisposizione di videolezioni anche insegnanti che fino a qualche giorno fa usavano il registro elettronico solo per le operazioni burocratiche strettamente indispensabili. Insomma, è avvenuto come se, ad un tratto, i molti corsi organizzati dal 2015 per potenziare le competenze digitali dei docenti avessero prodotto, tutti insieme, i loro frutti, rivelando finalmente il significato per cui erano stati pensati. La bussola che sto seguendo è il principio della gradualità: la richiesta di sfruttare le potenzialità del registro elettronico nella prima settimana, la sperimentazione delle videolezioni nella seconda, e l’estensione di questa risorsa con il coinvolgimento di tutte le discipline in quella che sta iniziando – ci racconta il Dirigente Scolastico Davide Basano, che guarda avanti – Naturalmente c’è ancora molto da fare, e l’obiettivo per le prossime settimane è aumentare il livello di interattività tra scuola e famiglie, per ora in fase sperimentale con gli allievi diversamente abili e le lezioni di strumento musicale. Così, il prossimo passo sarà l’attivazione della classe virtuale, che, qualora la sospensione delle lezioni fosse prorogata, diventerebbe imprescindibile.

 

Un altro capitolo caldo in questi giorni è quello della valutazione. Questo è “l’aspetto, a mio avviso, più complesso e interessante della sfida che stiamo vivendo. Troveremo delle soluzioni adeguate, ma non possiamo pensare di riprodurre o di scimmiottare i ritmi e gli approcci tipici della lezione in presenza in una cornice psicologica, ambientale e temporale completamente differente. Sarebbe un grave errore”.

 

Alle famiglie è chiesto parimenti un enorme sforzo, anche di pazienza…. “Ci vuole qualcos’altro, un progetto che stiamo costruendo giorno per giorno anche grazie alla collaborazione dei genitori, ora più che mai chiamati a monitorare il processo di apprendimento dei figli”, conclude Basano.

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