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Magenta: Del Gobbo e Tenti mostrano i numeri. “Sei mesi importanti e di buona attività amministrativa”

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MAGENTA –  “C’è chi fa polemica e critica e chi guarda e passa (citazione dantesca) lavorando pancia a terra”. Il nuovo Luca Del Gobbo in questo suo terzo mandato non ha certo perso la sua verve polemica toscana, ma è determinato a stare molto più sul pezzo consapevole che c’è una città da rimettere in piedi dopo dieci lunghi anni di letargo. E così in questa prima conferenza di inizio 2023 si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa. Nei mesi passati si è annotato tutto in modo preciso.

Non ha alzato polveroni, non si è mischiato alla bagarre politica.

Ma come ama sempre dire fin dai suoi inizi – era il lontano 2002 – “il tempo è galantuomo”. E allora eccolo rispondere a tono “a chi ha lasciato Magenta come un gruviera” (Giuliana Labria), così come al giovane neo segretario dei dem Matteo Di Gregorio “in comprensibile stato confusionale” così come del resto non potrebbe essere, visto la crisi d’identità e morale che ormai è diventato il marchio di fabbrica del PD di questi ultimi mesi.

“Volevamo dare un segnale di netta discontinuità – ha detto Del Gobbo – e benché siano trascorsi solo sei mesi e stiamo lavorando con un bilancio che non è il nostro i risultati stanno arrivando”. “La nostra volontà – gli ha fatto eco il forzista e vice sindaco Enzo Tenti – è quello di trasformare progetti in atti concreti. E’ la filosofia lungo la quale ci stiamo muovendo dal luglio scorso”.  E secondo questa logica sono i numeri a parlare più di ogni altra cosa: finora sono già stati messi in campo un milione e 100 mila euro di opere pubbliche, a fronte dei 550 mila euro investiti in tutto il 2021, senza contare che per il 2023 si viaggia spediti con ‘in pancia’ già quasi 800 mila euro d’interventi. Certo alcuni di questi sono legati a cantieri già programmati dalla vecchia Giunta Calati, ma il cambio di passo è evidente. Qual è il trucco? Visto che il bilancio non è ancora dell’Amministrazione Del Gobbo e la coperta, comunque la si guardi, è forzatamente corta?

“Stiamo lavorando molto a livello di razionalizzazione della macchina comunale, ma soprattutto stiamo cercando di cogliere ogni occasione propizia. Questa la risposta all’unisono di Del Gobbo e Tenti. Il quale ha posto giustamente l’accento sul cosiddetto ‘minuto mantenimento’. Una sua ‘invenzione’, fortemente voluta in questi primi mesi di mandato.

“In quattro mesi – ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici – abbiamo investito quasi 130 mila euro (126 mila per l’esattezza ndr) nelle piccole manutenzioni”. Che poi sono quelle che spesso fanno la differenza, nel decoro cittadino, senza contare che concorrono non poco nel far risparmiare.

Del Gobbo è poi tornato sulla situazione del Cimitero dimostrando che chi amministra deve prima di tutto risolvere i problemi e poi semmai andare alla ricerca dei responsabili rispetto a negligenze o altro.

“Purtroppo duole dirlo abbiamo trovato una situazione disastrosa. Investire solo 35 mila euro in cinque anni è davvero troppo poco. E’ per questo che ho trovato corretto chiedere scusa ai Magentini. Noi ne abbiamo messi lì più di 100 mila nel giro di pochi mesi ma siamo consapevoli che non basta: dobbiamo e possiamo fare di più”.

Il mantra è sempre lo stesso: rispettare gli impegni presi con i cittadini. E a tal riguardo il Sindaco ha ricordato anche la vicenda Naj Oleari. Anche qui alla fine i conti tornano perchè la Sovraintendenza dimostrando buon senso ha dato il semaforo verde al progetto alternativo presentato dal comune di Magenta. Ergo i pannelli che cingono la Villa non saranno abbattuti ma semplicemente sarà aggiunta una siepe che andrà in qualche modo ad inserire un ulteriore elemento di compensazione a livello visivo ed ambientale.

“Anche qui il PD ha toppato in pieno”. O meglio un pezzo di PD perché poi – e qui il primo cittadino ha ribadito la sua stima per Paolo Razzano – c’è una parte dentro al partito che ragiona e che si propone con soluzioni costruttive. Stesso discorso per la questione biblioteca. “Anche qui vorrei capire – ha chiosato Del Gobbo – se c’è una effettiva problematica di spazi ed orari o se ancora una volta ci troviamo dinanzi ad una problematica costruita ad arte”.

Intanto di sicuro Del Gobbo seguendo la sua battuta finale un risultato l’ha raggiunto: “Siamo sempre più inclusivi, visto il considerato che ogni cosa che facciamo del nostro programma il PD annuisce dicendo che è merito delle loro sollecitazioni…. peccato che però poi le cose a farle siamo noi…”.

 

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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