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Magenta: degrado alla ex casa di riposo Plodari, trattative in corso per farla tornare a vivere

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MAGENTA Erbacce incolte, mura ammalorate, struttura in stato di degrado avanzato. Piange il cuore ai magentini, specialmente quelli non più giovanissimi, nel vedere come è ridotta la ex casa di riposo Augusta Plodari di via Mentana. Qualcosa però si vede all’orizzonte e presto potrebbe tornare a vivere. A dirlo è il parroco don Giuseppe Marinoni e lo dice proprio perché l’edificio è di proprietà della Parrocchia di San Martino.

«Sono in corso trattative per riaprirla – ha confermato il parroco – Non posso dire di quale genere, ma posso confermare che stiamo procedendo per riportare in vita la ex casa di riposo». Non si sbilancia, ma ha già detto molto don Giuseppe. Già qualche anno fa, sotto l’amministrazione del passato sindaco Marco Invernizzi, pareva che si fosse a buon punto per risolvere la questione. Nel 2015 sembrava già tutto fatto, invece gli anni sono passati e non si è visto nulla di concreto all’orizzonte.

Quale sarà la funzione dell’edificio di via Mentana una volta che verrà avviato il nuovo progetto? «Rimarrà una struttura che fornirà servizi agli anziani – aggiunge don Giuseppe – questa è l’unica cosa che, al momento, possiamo dire». La casa di riposo venne chiusa definitivamente il 30 maggio del 2007. In quel periodo venne subito utilizzata da numerosi senza tetto in cerca di riparo, ma si trattava di un edificio pericolante che avrebbe potuto mettere a serio rischio la vita di chi si introduceva abusivamente nei locali. La parrocchia in quel periodo fece murare gli ingressi in modo da impedire le intrusioni, ma la cosa che più impressionò fu lo stato di abbandono che avanzò di anno in anno. Oggi le erbacce hanno invaso il cortile. La casa necessita di una ristrutturazione completa. Si tratta di un edificio storico per Magenta. Il 2 ottobre 1960 venne posata la prima pietra con il sindaco dell’epoca Edoardo Panigati.

Venne intitolata alla memoria di Augusta, la figlia del commendator Plodari morta nel 1942 per malattia. «Una personalità forte e semplice allo stesso tempo – lo definì il sindaco Panigati – che non disdegna tuttora di dividere la fatica del lavoro più duro». Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Tanti gli anziani che hanno trovato ospitalità e persone pronte ad accoglierle in quell’abitazione situata nella zona ex Somaschi di Magenta, a pochi metri dallo stadio. Le parole del parroco don Giuseppe rappresentano, senz’altro, un passo avanti importante per il recupero dello stabile. Dodici anni sono tanti. E’ ora che la ex casa di riposo Augusta Plodari torni a vivere per fare il bene della popolazione anziana.

G.M.

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