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Magenta: decreto Sicurezza, quali conseguenze per gli ospiti della ex Vincenziana?

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MAGENTA Decreto Sicurezza, una rivoluzione. Anche per Magenta dove il vice sindaco e assessore alla materia Simone Gelli è più che soddisfatto di un documento che, secondo la sua opinione, migliorerà le cose. Perché il Decreto Sicurezza avrà delle inevitabili ripercussioni in una città come Magenta dove, da oltre 4 anni, vengono ospitati cento richiedenti asilo alla ex Vincenziana. Di questi coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato non sono più di una decina, per gli altri è stato garantito il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Ma cosa accadrà ora visto che tale istituto è stato abrogato?

“Coloro che non verranno riconosciuti come rifugiati usciranno dal programma di protezione – spiega – ci sarà un decreto di espulsione nei confronti delle persone che non godranno di tale status”. Il permesso per scopi umanitari è temporaneo, quindi alla scadenza c’è da ritenere che molti si troveranno in mano il foglio di via. È lo stesso Decreto Sicurezza ad avere previsto un incremento notevole delle espulsioni. “Il relativo fondo – aggiunge Gelli – è stato triplicato e portato da 500mila a un milione e mezzo di euro”. “Attenzione però – continua l’assessore – con questo decreto i permessi per scopi umanitari vengono sostituiti da quelli speciali, ovvero vengono contemplate alcune fattispecie che permetteranno la concessione del permesso. Tra queste vi sono i motivi di salute per esempio. Chi ha necessità di essere curato continuerà a ricevere le cure necessarie”. Si preannuncia un giro di vite sui permessi di soggiorno per scopi umanitari, quindi. Istituto che è diventato praticamente la regola, anche se dovrebbe essere concesso solo in casi particolari. Sono tantissimi i ragazzi che vivono alla ex Vincenziana che hanno in tasca tale permesso.

“È un decreto nel quale mi riconosco in pieno e che porterà miglioramenti notevoli – aggiunge – Chi si macchierà di gravi reati vedrà decadere la protezione internazionale. Inoltre è stato allungato a 180 giorni il tempo necessario per trattenere gli stranieri nei centri di permanenza per il rimpatrio. Tutte cose che ci toccano da vicino visto che ospitiamo da oltre 4 anni più di cento giovani, molti dei quali non hanno ancora un verdetto definitivo sulla loro condizione”. Gelli è soddisfatto del decreto perché va a toccare da vicino anche le questioni che riguardano la Polizia locale. Dalla possibilità di usare il taser per gli agenti al braccialetto elettronico per i reati di Stalking e maltrattamenti in famiglia.

Ma non solo. “È stato ampliato l’istituto del Daspo urbano – conclude Gelli – che recentemente abbiamo utilizzato anche noi con diversi allontanamenti dal parcheggio di fronte all’ospedale. Un Daspo con diverse limitazioni quello contemplato dall’ex Ministro Minniti. E che oggi trova una ben maggiore possibilità di essere applicato”.

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