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Magenta, De Corato: ‘Vincenziana, bene la chiusura’

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

MAGENTA – “La casa Vincenziana di Magenta sarà chiusa dopo  il 31 gennaio, data di scadenza della convenzione con la  Prefettura di Milano, mentre alla Calderara sono rimaste meno di  dieci persone, anch’esse verosimilmente destinate a ridursi ulteriormente”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla  Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale Riccardo De Corato. 

140 RICHIEDENTI ASILO – “Negli ultimi 3 anni sono stato almeno 4
volte a Magenta – ha aggiunto De Corato – dove dal 2014 sono  stati ospitati circa 140 richiedenti asilo, 100 dei quali presso  la cosiddetta casa Vincenziana, di proprietà privata e poco meno  di 40 (tra donne e bambini africani) alla cascina Calderara, in  aperta campagna e in un edificio del tutto inadeguato”.

STRUTTURE INADATTE – “La cascina Calderara – ha proseguito – non
è neppure allacciata alla rete fognaria ed è accessibile  esclusivamente attraverso una strada sterrata che porta alla  statale 11, dove passano ogni giorno decine di migliaia di  automezzi. Inoltre non vi è neanche un collegamento pedonale con
la città: in termini di sicurezza e incolumità degli ospiti,  oltre che per tutte le altre ragioni esposte, si trattava e si  tratta di una struttura del tutto inadatta e assurda”.

BUSINESS DELL’ACCOGLIENZA – “In questi anni – ha spiegato
l’assessore – è ampiamente ingrassato il business  dell’accoglienza, con decine di milioni di euro spesi ogni mese  per far fronte a una situazione ormai fuori controllo. E per  questo Milano e l’area metropolitana hanno pagato un conto
altissimo e inaccettabile. Adesso stanno per chiudere strutture  di cui non abbiamo saputo quali e quanti richiedenti asilo  avessero i requisiti per rimanere in Italia, dove si sono  verificati disordini e scontri con le Forze dell’Ordine”.

MODELLO FALLIMENTARE – “Ancora una volta – ha concluso  l’assessore regionale Riccardo De Corato – da Magenta e da tutta  la Lombardia emerge in modo chiaro il fallimento del modello di  integrazione ed accoglienza voluto dai governi precedenti”.

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