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Magenta, Comunità Pastorale: il dolce di San Rocco e tanto altro

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MAGENTA –  Una Chiesa UNITA, LIBERA e LIETA.  Don Giuseppe Marinoni, Prevosto della Comunità Pastorale di Magenta e parroco della San Martino ha aperto la conferenza di oggi, citando le parole dell’ultima lettera dell’Arcivescovo Delpini con riferimento al prossimo anno pastorale. “Un anno che sarà di preparazione – ha ricordato il sacerdote – al Centenario di Santa Gianna che celebreremo tra il 2022 e il 2023. Presto presenteremo il logo, le iniziative che caratterizzeranno questo momento speciale per la nostra comunità e quella Mesero, così come il Concorso Internazionale di Musica e il coinvolgimento delle scuole”.

 

A riguardo Don Giuseppe ha evidenziato come l’anno per la ‘Santa del Quotidiano’ si aprirà il prossimo 16 maggio per chiudersi il 28 ottobre del 2023. “Un’occasione preziosa per far conoscere Santa Gianna e ribadire il messaggio della gioia di vivere in Cristo”.  Rispetto al programma il Parroco ha anticipato che ci saranno almeno due convegni, uno incentrato sulla figura della Santa, l’altro sul tema della Cura, principio ispiratore della vita di Gianna, mamma, medico e infine prima Beata e poi appunto Santa.

Altro argomento centrale toccato da don Giuseppe nel corso dell’incontro in Casa parrocchiale, quello della ‘Carità che non va in vacanza’. E anzi i numeri snocciolati dal Prevosto sono lì a testimoniarlo. L’emergenza Covid, infatti, non ha fatto altro che amplificare questo bisogno. La pandemia oltre che sanitaria è diventata economica anche nella nostra Città.

“A Magenta nel mese di marzo Non di Solo Pane ha distribuito bene 4.653 sacchetti, i numeri di luglio si attestano su 2.872 con una media di 131 sacchetti al giorno e 20 nuovi ospiti del Refettorio di comunità”. Questo a testimoniare come il BISOGNO sia grande anche nel Magentino. “Ringrazio di cuore l’opera di tutti i Volontari che affiancano Non di Solo Pane. Mi rivolgo alla San Vicenzo, alla Caritas, ma anche alla nostra Protezione Civile”.

Un esercito del Bene che presto potrebbe portare all’apertura di un EMPORIO DELLA CARITA’ come lo ha definito don Giuseppe. “Abbiamo definito i primi passi di questo percorso, però, è un’idea a cui pensiamo concretamente”.

Segnali di speranza e di voglia di normalità vengono dalla partecipazione all’Oratorio Estivo: ben 500 persone, tra ragazzi ed educatori lo hanno frequentato. “Una testimonianza di speranza e soprattutto l’auspicio che davvero si possa tornare alla nostra vita pre pandemia”.

Don Giuseppe, quindi, da autentico prete manager con visione prospettica sulla città, è poi passato ad occuparsi del capitolo Opere Pubbliche. Il Covid, la pandemia economico sanitaria, indubbiamente hanno in parte frenato il piano di avanzamento che ad oggi è focalizzato su tre edifici: il Centro Paolo VI, il Santuario dell’Assunta e la Casa Sponsale di Santa Gianna in quel di Ponte Nuovo.

“Indubbiamente i primi due edifici sono quelli che richiedono un investimento importante, che va ben oltre il milione di euro. Ad oggi i progetti sono pronti: attendiamo il via libera dalla Curia”.

 

A riguardo Don Giuseppe ha voluto ringraziare anche quella sorta di Comitato Tecnico ed Economico che lo affianca in modo del tutto volontario donando tempo alla Buona Causa in pratica quotidianamente. “Anche questo è un esempio tangibile di quel volontariato che può essere declinato sotto diverse forme”.

Sul recupero della Casa sponsale della Santa, don Giuseppe ha confermato anche un impegno da parte della Diocesi, visto il suo alto valore simbolico. “Qui i lavori non inizieranno prima del 2022 ma per noi resta una priorità”.  Così come ogni Parrocchia della Comunità Pastorale sta avviando una sorta di ricognizione. “E’ chiaro che non possiamo mettere a posto tutto, tuttavia, avere ben impresse problematiche e criticità”.

In tal senso, Don Giuseppe ha citato ancora la Provvidenziale (è davvero il caso di usare la P maiuscola) solidarietà dei Magentini. “Un grande cuore che anche il Covid non ha arrestato anche se è evidente, che la crisi non ci ha lasciato del tutto immuni”. E’ così che si guarda con interesse alle Piano delle Alienazioni. “Abbiamo quasi chiuso per il cortile della Parrocchia che dà sulla via Roma, mentre siamo un po’ indietro nella vendita della  Casa Plodari. Certo se dovessimo centrare a breve anche questo colpo, sarebbe una bella boccata d’ossigeno per le casse della Comunità pastorale”.

Detto ciò, Don Giuseppe ‘prete del fare’ dice anche “che chi mai comincia mai finisce. Le opere vanno iniziate, poi la Provvidenza una mano ce la darà….finora è stato così”.

E sempre sul filone della Provvidenza s’innesta il nuovo dolce di San Rocco, preparato sempre dalla Pasticceria  Biscottificio Montagna e da questo fine settimana in vendita a 10 euro nelle Chiese della Comunità. Ne sono stati prodotti 1.600.

“Si tratta di un aiuto concreto per la Chiesa di San Rocco che ha un valore importante per la nostra Magenta. Voglio ancora precisare che questa Chiesa è condivisa con i nostri fratelli Ortodossi, che sono Cristiani come noi. Mi spiace che spesso circolino delle malignità in proposito. Ma è un aiuto prezioso anche per noi. D’altronde prima del Covid, il giovedì sera in Chiesa ci si ritrovava sempre, mentre la domenica toccava ai nostri fratelli Ortodossi”. Sull’argomento Don Giuseppe ha tagliato corto: “Meno lamentele inutili e qualche fatto in più….”.

E un modo dolce e semplice per dare una mano d’aiuto c’è acquistando il Dolce di San Rocco. Noi lo abbiamo provato e merita davvero.

 

Fabrizio Valenti

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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