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Magenta, commercio & serrande abbassate: perché?

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MAGENTA – E’ bastato un post su facebook (l’ennesimo) stavolta pubblicato dall’avvocato Giovanni Marradi, attento osservatore delle vicende magentine con tanto di foto (ben undici) che ritraevano le serrande, troppe, abbassate nella centralissima via Roma, per innescare una nuova discussione sullo ‘stato di salute’ del commercio cittadino.

La preoccupazione è palpabile. Al momento, però, dall’Amministrazione tutto  tace. O quasi. L’unico ad esporsi pubblicamente è stato il vice sindaco e assessore con diverse e pesanti deleghe (Sicurezza, Bilancio, Scuole…) Simone Gelli che ha colto l’occasione, anche per tranquillizzare sulle quattro nuove strutture commerciali che sorgeranno al confine tra Magenta e Corbetta e che per molti potrebbero rappresentare il colpo, forse decisivo, alla già traballante economia del commercio di vicinato. “Senza dubbio – spiega Gelli – ci sono una serie di fattori esterni ad un’Amministrazione che oggi non possono essere nascosti. Tuttavia, non si può e non deve avere paura di quattro nuovi negozi che apriranno in fondo alla via Milano”. Insomma, Gelli rigetta al mittente il concetto di ‘nuovo centro commerciale’. “Alla struttura food si affiancheranno quattro negozi con entrate e parcheggi separati” ha precisato il vice Sindaco del Carroccio. Che ha poi proseguito mettendo in evidenza una serie di fattori, non secondari, alla crisi del momento. Tasse troppo alte? Affitti molto salati soprattutto nel centro storico. In chiosa da Gelli giunge anche un appello all’unità del mondo del commercio locale. “Mi spiegate da dove provengono le profonde divisioni da Unione del Commercio ed i vari comitati di via, sorti in questi anni? Sarebbe il momento di ritrovare una unità perduta e tornare a marcia insieme. Le lacerazioni dovrebbero fare invece molto riflettere”.

Le parole di Gelli, neanche a farlo apposta, sembrano profetiche, rispetto a quanto sta accadendo qualche chilometro più in là, oltre il Naviglio Grande. Dove, anche in forza di storica coesione, l’Amministrazione di Cesare Nai ha potuto convocare per il prossimo 16 aprile gli ‘Stati Generali’ del commercio abbiatense. Un’iniziativa che, forse, potrebbe dare la stura anche in quel di Magenta ai tanti, distinguo, che da anni caratterizzano il mondo del commercio locale.  Naturalmente, poi, tra i negozianti e non, c’è chi si interroga ancora su quanto pesi ancora la viabilità cittadina con la chiusura di piazza Liberazione rispetto alle difficoltà del momento. Anche se, la decisione di chiudere la piazza impedendo il collegamento tra la via Roma e la  via Mazzini, di fatto, risale all’Amministrazione di Giuliana Labria: quindi, stiamo parlando di un provvedimento risalente alla fine degli anni Novanta.

Ma qualcuno come Adriano Porta (qui nella foto ritratto accanto all’agente immobiliare Giuseppe Cantoni) titolare dell’omonima nonché storica pasticceria di via Roma, ancora oggi, non si rassegna e rilancia con forza l’esigenza di tornare all’antico.  Non manca poi chi come un collega ma sempre più calato nella parte di osservatore dei nostri tempi, Emanuele Torreggiani, solleva la domanda più calzante: “Perché dovrei acquistare prodotti generalisti al doppio di un centro commerciale?”. Già, perché la gente dovrebbe farlo? Quello della qualità dell’offerta – e dei servizi annessi, vedi parcheggi comodi e facilmente raggiungibili – probabilmente, è il tema dei temi. Magari, un po’ scomodo. Ed è per questo che nessuno, in primis la categoria stessa, lo intende affrontare seriamente.

 

F.V.

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