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Magenta, commercio, Porta: “Questa Giunta è un disastro. Riescono a far peggio di quelli di prima. Un record…”

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MAGENTA – “Pensavamo di aver toccato il fondo con la precedente Amministrazione, ma questi si stanno superando perché almeno gli altri avevano la decenza di ascoltarti, questi sono nati ‘imparati’ e non accettano consigli, né tanto meno, sono disponibili all’ascolto”. 

E’ un fiume in piena Adriano Porta, titolare della storica pasticceria di via Roma. Oggi ha convocato una conferenza insieme al collega Carlo Ronzio della salumeria gastronomia di via Santa Crescenzia, e a “Progetto Magenta”, rappresentata dalla sua portavoce Silvia Minardi e da Mario Garbini. 

Fuori fa caldo, ma le bombe dialettiche sganciate da Porta e dai suoi colleghi fanno rumore e fanno alzare la temperatura dentro al locale di via Roma. Nel mirino la gestione del commercio in città, ma più ancora il decoro urbano.”Fino a questa mattina qui in via Roma c’era un buco nel pavé pericolosissimo, occorre aspettare la Battaglia di Magenta per mettersi a sistemare le cose?”. 

Si passa poi agli altri argomenti. A partire dalla viabilità da rivoltare come un calzino. “A Magenta non ci sono parcheggi e quelli che ci sono sono troppo lontani. Basti guardare piazza Mercato, tra l’altro poco sicuro e non illuminato e il silos di via De Gasperi addirittura a pagamento e sempre vuoto”.

Porta rilancia poi sulla questione della prima mezz’ora di sosta gratis a disco. “E se possibile – aggiunge – sarebbe il caso di fare come già avviene in altre città, vedi Legnano, dove durante la pausa pranzo (12/14) la sosta è consentita gratuitamente”.

Quindi, l’affondo contro quello che considera uno degli artefici di questo “vero e proprio disastro”: il vice sindaco Simone Gelli.  “Vedo che vuole fare i referendum su facebook, ma forse sarebbe il caso che si facesse vedere di più in giro e ascoltasse i consigli di chi fa commercio da anni. Ma capisco – arriva la stoccata – che sia più comodo fare i maestri, anziché mettersi in una condizione di vero e autentico dialogo”.  Dopodiché il cavallo di battaglia della riapertura di piazza Liberazione: “Noto che anche quest’Amministrazione non ha la forza politica per compiere questo passo. Mi chiedo allora perché quanto meno non intervenga per modificare la viabilità da via San Biagio verso piazza Parmigiani, così da consentire a chi arriva da via Milano di giungere almeno nei pressi della piazza e poi svoltare verso via Garibaldi/Santa Crescenzia”.

Il cliché è ormai questo. Si va avanti senza filtri. E’ la volta di Carlo Ronzio che parte a sua volta frontalmente e attacca duro sui mercatini contadini del sabato mattina in piazza del Comune. 

“Non abbiamo nulla contro la vendita dei prodotti a chilometro zero – esordisce – ma iniziative del genere significano ammazzare definitivamente quei pochi negozi di vicinato che ancora si occupano di gastronomia. Qui si è davvero superato la decenza. Perché allora non vanno a vendere i loro prodotti anche in piazza Mercato al mercato del lunedì?”.

Ancora Ronzio pone l’accento sul capitolo sicurezza. “Il marciapiedi tra via Santa Crescenzia e via Santa Caterina finalmente è in fase di recupero. Peccato che il progetto sia senza capo né coda. Come commercianti avevamo infatti proposto all’assessore ai Lavori pubblici che questa diventasse l’occasione anche per sistemare la questione sicurezza. Soprattutto nei mesi invernali, c’è un problema di illuminazione verso piazza Mercato. E allora perchè non cogliere questa opportunità per la posa degli impianti elettrici? Avremmo avuto la possibilità di mettere dei lampioni lungo tutta la striscia che prosegue sin davanti alla Santa Caterina. E invece no – osserva Ronzio – si è deciso che la cosa sarà stata fatta solo nella parte centrale. E’ una decisione insensata. Ma la questione è proprio il decoro urbano – prosegue il negoziante di recente  premiato da Regione Lombardia con la targa di negozio storico – se non si investe in questa direzione, non si può pensare che poi il piccolo commercio e l’artigiano, che sono l’architrave della nostra economia, possano a loro volta fare degli investimenti.  Servirebbero certezze. Servirebbe un progetto per Magenta ma che ad oggi manca totalmente”. 

E a proposito di Progetto Magenta, la presenza della portavoce Minardi con Garbini. “La politica al di là dei social, deve passare dalla quotidianità e allora diventano preziose le testimonianze di chi vive ogni giorno le problematiche legate al commercio. E’ per questo – sottolinea Minardi – che come Progetto Magenta abbiamo aderito subito con entusiasmo a questa iniziativa.  Noi crediamo – prosegue  la prof.ssa  alla guida dei civici – che sia necessario un progetto complessivo per il commercio che ad oggi manca. Così come non comprendiamo il fatto per cui non si sfruttino i fondi regionali messi a disposizione per le celebrazioni leonardesche. Il tema sarà oggetto di una nostra interrogazione che presenteremo a breve. La cosa, peraltro, assume toni grotteschi, visto che abbiamo un nostro Consigliere regionale Luca Del Gobbo che si è battuto per lo stanziamento di questi fondi e questa Amministrazione che dovrebbe, almeno in teoria, essergli vicina, che non ne fa tesoro….”. 

Ma l’analisi di Minardi va anche oltre e guarda, gioco forza, ai temi forti del lavoro e del rilancio dell’economia in città. E così si torna sempre lì. Al “prugett” che non c’è. “Già, perché Magenta si sta impoverendo, è cresciuto il tasso di pendolarismo, eppure, sulla Saffa e sulla Novaceta si brancola nel buio. Le idee e le proposte di Progetto Magenta non mancano, così come su via Pretorio ma non sono degne di attenzione da parte di questa Amministrazione”.

La chiosa, va da sè, che sia ancora per l’incontenibile Porta. “Hanno l’ardire di parlare di caro affitti??? Proprio loro che regalano la piazza per i mercatini nei giorni più allettanti a livello commerciale della settimana (venerdì, sabato e domenica). Forse un po’ più di coerenza non guasterebbe”. 

Fabrizio Valenti

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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