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Magenta, “Chi si prende cura di me?”. Le anticipazioni sulla lettera alla città di Don Giuseppe

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MAGENTA – Dialogo, cura e attenzione a tutti soprattutto ai più fragili (piccoli, poveri, anziani, emarginati), sguardo e azioni concrete a favore dell’uomo e dell’ambiente. Per dare una risposta alla domanda insopprimibile “Chi si prende cura di me?”.

Da questi punti passa il contenuto della Lettera alla Città, anticipata nei suoi aspetti ieri mattina, dal Prevosto don Giuseppe Marinoni nel corso di una conferenza in casa parrocchiale alla quale hanno preso parte anche don Davide Fiori sacerdote della parrocchia della Sacra Famiglia, insieme a Luisella Magnaghi e Giorgio Cerati, membri del Consiglio Pastorale. La missiva verrà diramata a partire da sabato 12 settembre nelle chiese della Comunità Pastorale di Magenta.

È una lettera che segue la prima “Con Immensa simpatia” e che è nata nel periodo del lockdown, nel momento forse più buio della pandemia da Covid-19, come tentativo di trovare una chiave di lettura e una proposta di cambiamento concreto, passando da un dialogo condiviso con il Consiglio Pastorale e la diaconia.

“Chi si prende cura di me è la domanda che sta dietro alla lettera” ha spiegato il parroco. “Oggi dobbiamo prenderci cura dei più fragili, ma trattare anche temi come quello dell’ecologia integrale, caro Papa Francesco”. 

Don Davide in particolare si è soffermato sulla questione povertà: “Si deve passare dalle parole alle azioni, concretizzando l’idea della cura delle periferie esistenziali. Per questo occorre avere uno sguardo complessivo, mettere insieme le forze, coordinarsi e fare rete, mettendo a fattor comune le energie positive presenti nella comunità di Magenta”.

 

 

Fabrizio Valenti

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