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Dall'archivio:

Magenta celebra San Martino, con i trattori benedetti da Don Giuseppe sul sagrato della basilica (VIDEO)

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Un corteo dalla piazza Formenti al sagrato della basilica. Un corteo per celebrare San Martino. Questa mattina a Magenta c’erano le autorità e i cittadini, le tante associazioni e gli agricoltori. Perchè San Martino oggi ha avuto, soprattutto, il significato di riscoprire le tradizioni agricole di una Magenta che vuole recuperare il suo passato, e vuole anche guardare ad un futuro di pace.

Lo ha detto il parroco di Magenta don Giuseppe Marinoni consegnando la lettera alla città, nella quale invita tutti a costruire un percorso di pace e fratellanza. C’erano il sindaco Chiara Calati, i comandanti dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Stradale, Polizia locale, le associazioni, la Pro loco con il presidente Pietro Pierrettori, la Croce Bianca, la Protezione Civile, gli Alpini, l’Avis, l’Aido, l’Admo, il Borgo di Pontenuovo e tantissime altre ad affollare la basilica.

C’erano gli agricoltori che svolgono un ruolo importantissimo, oggi come un tempo. Abbiamo incontrato la giovanissima Lucrezia Bianchi, dell’azienda agricola di strada Castellazzo. Ha solo 21 anni ed è entusiasta del suo lavoro. “Sono tantissime le soddisfazioni che mi offre”, ha detto Lucrezia. Stare a contatto con la natura giorno dopo giorno per produrre il riso di Magenta, vera prelibatezza locale. E’ il sogno di tutti, nonostante la pesantezza di un lavoro che, pur con tutta la tecnologia di oggi, non potrà mai fare a meno delle mani dell’uomo. Lucrezia ha dato prova di saperci fare, arrivando sul sagrato della basilica direttamente con il suo trattore.

E c’erano anche alcuni pakistani dell’associazione Abu Bakar. Un gesto importante il loro. Hanno partecipato alla santa messa dall’inizio alla fine accogliendo l’invito della Comunità Pastorale e lanciando un concreto segnale di fratellanza. Don Giuseppe, con la sua simpatia, al termine della messa ha benbedetto i trattori uno ad uno. Per poi recarsi al campo da calcio dell’oratorio e osservare da vicino come procedono i lavori.

 

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