― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta: c’è un parco da rilanciare

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA –  In principio avrebbe dovuto essere il ‘Parco della Battaglia’. E rientrare in un percorso di valorizzazione complessiva del quartiere che insiste da Piazza Kennedy verso la via Novara. In realtà oggi la bellissima Villa Naj Oleari, sede della Accademia musicale di Alto Perfezionamento che Totem porta avanti in collaborazione con La Scala di Milano, assomiglia alla classica cattedrale nel deserto. Nel senso che il lavoro svolto con passione da Antontella Piras e da tutto il suo gruppo è davvero meritorio, ma meriterebbe attorno a sé ben altro. La Villa, infatti, crediamo noi con la sua stupenda passeggiata che da lì porta all’Ossario della Battaglia e, quindi, alla stazione ferroviaria andrebbe rivitalizzata. Ma soprattutto andrebbe calata in una prospettiva progettuale più complessiva. E’ da tempo, infatti, che andiamo scrivendo come questo grande ‘polmone verde’ andrebbe maggiormente valorizzato, alla luce delle sue potenzialità che sono davvero enormi. Va fatto un ragionamento sulla sua fruibilità. Che ad oggi non esiste. Con ripercussioni anche significative sotto il profilo della sicurezza che sono destinate a crescere con l’arrivo della brutta stagione e l’accorciarsi delle giornate. Non a caso, basta farsi un giro al pomeriggio a piedi nel parco per imbattersi nel gruppetto di ragazzini intento a prepararsi la classica canna. Per non parlare di chi bivacca – lasciando poi lì i segni della sua inciviltà – sui gradoni dell’Ossario ai Caduti del 1859. Obiettivamente davvero non un gran bello spettacolo. Ma soprattutto un peccato perché la felice intuizione dell’allora coppia Del Gobbo Maerna di puntare sul sistema dei parchi cittadini, a nostro avviso, era più che mai corretta. Oggi diciamo che siamo a metà dell’opera. Perché se, da un lato, il parco di Casa Giacobbe è ormai diventato un punto di riferimento consolidato all’interno del contesto cittadino, molto  – secondo la nostra opinione – c’è ancora da fare su Villa Naj Oleari e l’Ossario ai Caduti.  Per farli diventare luoghi vissuti dalla nostra comunità. Tutti i giorni. 

F.V.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi