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Magenta: calma piatta (ma solo apparente)

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA –  Prendiamo spunto dal post di qualche giorno fa pubblicato dall’assessore ‘ombra’ ai Lavori Pubblici e capogruppo di minoranza PD Enzo Salvaggio (‘Cercasi Assessore’), non tanto per tornare sulla ‘questione assessore’ per il dopo Bellantonio, quanto, piuttosto per cercare di tracciare una disamina della situazione politica cittadina a poco meno di un anno dal voto. 

Senza dubbio le problematiche legate ai Lavori Pubblici, alla cura del verde, così come quelle del commercio cittadino, sono sotto gli occhi di tutti. Rumors di palazzo dicono che dovrebbe (potrebbe) essere Laura Cattaneo la prescelta. Maestra di scuola primaria, un passato in Alleanza Nazionale e poi il salto in Forza Italia con il ruolo di capogruppo.

Altri rumors insinuano anche la possibilità di un giro di deleghe – stroncato sul nascere dal sindaco Calati – per portare alla Cattaneo la Pubblica Istruzione. Ma siamo nel campo delle voci. Che contano fino a un certo punto. Quelli che certamente contano sono i fatti. E i fatti ci parlano di un commercio in evidente affanno.

Oggi eravamo a colloquio con uno dei tanti negozianti della piazza. Uno di quelli che fa fatica. E ci diceva sconsolato: ‘Ma lo sa che quest’anno per i giovedì sera sotto le stelle non ci saranno più nemmeno le luminarie???’ . Il disagio aumenta, così come la sensazione di essere davanti ad una città ferma. Lo scenario è stagnante. E non solo per colpa dell’Amministrazione comunale, certo. Ci mancherebbe.

 

L’ultima botta, con il fallimento della STF, azienda storica di Magenta che ai tempi d’oro dava lavoro ad oltre 250 persone (*leggasi 250 famiglie che mangiavano ndr), certamente non ha contribuito a galvanizzare gli animi… Sullo sfondo poi c’è sempre il futuro delle cosiddette aree strategiche: l’ex Saffa, l’ex Novaceta.

Da qui potrebbe/dovrebbe passare la ripartenza del Magentino( così come dalla tanto attesa Vigevano Malpensa).

Ma ad oggi di cosa ci si farà qui dentro si sa poco o nulla. Si fa che il progetto Saffa della vecchia Amministrazione Invernizzi è stato bocciato su tutta la linea, mentre quello riguardante l’ex Novaceta, potrebbe riservare dei margini per un confronto con la proprietà.

Prendendo a prestito un termine velistico potremmo dire che il mare dinanzi all’Amministrazione e, più in generale, al Magentino è in bonaccia. In altre parole, una calma piatta, una tranquillità che, però, è solo apparente.

Serve cambiare passo e noi crediamo che quanto si farà (o non si farà)  nel semestre che va da qui a fine anno, molto inciderà anche rispetto ai prossimi anni d’amministrazione.  Anche in termini di consensi.

Peraltro, l’impegno non manca, né la buona volontà. La Giunta sta lavorando pancia a terra (anche se gli scompensi tra i diversi assessorati che ‘trottano’ e quelli che arrancano sono lì da vedere), e poco alla volta, qualche indizio di cambiamento sta arrivando.  Oggi per esempio sul fronte della gestione dell’autosilo di via Alcide De Gasperi, è arrivato un segnale importante. Quanto meno, rispetto all’approccio e alla voglia di trovare delle valide alternative in senso costruttivo. Ma serve altro. Serve uno slancio reale, per riconsegnare a Magenta un ruolo di autentica protagonista.

A riguardo, non possiamo fare a meno di segnalare anche i rapporti con la vicina Corbetta.  Esistono? E sì come sono? Già perché a noi osservatori esterni, pare che Marco Ballarini, sia il ‘dominus’ incontrastato della sua città – e non si può non dare atto della sua leadership –  ma poco si curi (non sappiamo quanto volutamente o no) di quanto accade nella vicina Magenta.

Ma alcune questioni sono forzatamente territoriali e tocca a Magenta tenere il pallino. Nei ricordi del ‘cronista di campagna’  viene alla mente il tavolo dei sindaci del Magentino. Ancorché organismo creato su base meramente volontaristica agli inizi degli anni 2000 esisteva.

E veniva spesso convocato per affrontare ‘questioni d’area’. Oggi dov’è finito? Esiste ancora?  Perché siamo convinti che anche da questo lavoro di rete e di coordinamento passi la centralità di Magenta. 

F.V.

 

 

 

 

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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