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Magenta, Bollasina e le Scuole Paritarie: lettera aperta ai candidati Sindaci

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Gabriele Bollasina, Presidente delle Scuole Giacobbe – Fornaroli di Magenta -Pontevecchio, ha scritto una lettera aperta ai cinque candidati Sindaci della Città di Magenta in vista delle elezioni del prossimo 11 Giugno. Obiettivo della missiva è suscitare un dibattito attorno al ruolo fondamentale che le Scuole Paritarie ricoprono all’interno delle nostre Comunità come vere e proprie ‘Agenzie Educative’

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Il tema centrale della nostra civiltà moderna si chiama EDUCAZIONE. Non riusciremo a risolvere nessuno dei problemi che ci assilla ogni giorno, e parlo anche della crisi economica, se la comunità – a ogni suo livello – non coglierà che l’atto dell’educare è quello che fa crescere in modo determinante un uomo e una donna. E sono due le principali “agenzie educative”: la famiglia e la scuola. Nella mia veste di presidente delle Scuole dell’Infanzia Giacobbe e Fornaroli di Magenta e Pontevecchio da alcuni anni ricopro un ruolo che coniuga un forte impegno con la possibilità di fare qualcosa di straordinario, ogni giorno, come cittadino, come padre, come uomo: tenere viva la passione educativa, assieme a tutti gli straordinari collaboratori e soprattutto collaboratrici del nostro istituto. Ecco perché mi permetto di rivolgermi ai candidati sindaci delle prossime elezioni di Magenta; mi rivolgo direttamente a voi perché ci sono 800 bambini con età compresa tra 3 e 6 anni a Magenta, e 1600 dagli 0 ai 6. Un trend in crescita.

Le scuole paritarie Giacobbe e Fornaroli, assieme alle Canossiane e all’istituto di Pontenuovo, educano 350 bambini su un totale di 650 iscritti alle materne. Noi scuole non statali rappresentiamo in sostanza il 54% della popolazione scolastica nelle nostre fasce di età. È noto un altro dato: solo 300 bambini su 800 possono accedere alle materne statali con meno di 95 euro al mese; 350 vanno nelle non statali, pagando una retta; i rimanenti non vanno a scuola, per mancanza di posti o per motivi economici.

Che un bambino non possa andare a scuola o che la sua famiglia non possa scegliere per motivi economici è una discriminazione – oggi – inaccettabile. Cosa mi sento di offrire e di chiedere?

Offriamo la nostra collaborazione perché tutti i bimbi di Magenta possano accedere ai servizi educativi dell’infanzia. Di riflesso, chiediamo un riconoscimento della funzione pubblica e sociale che svolgiamo, pur essendo le nostre realtà non statali.

I nostri istituti sono inclusivi e pubblici, molto attenti alla disabilità; inoltre rispondiamo al bisogno e al diritto della famiglia di educare, e di scegliere come farlo. In questo percorso abbiamo incontrato famiglie di ogni orientamento religioso, e anche alcune del tutto laiche. Ci distingue il livello dell’offerta educativa, che arricchisce e incrementa l’offerta scolastica. Ci distinguono le scelte controcorrente, come la salvaguardia dell’asilo a Pontevecchio. Inoltre, smentendo quello che alcuni erroneamente pensano, grazie a noi si produce un risparmio economico ingente. 

 

 

 

 

 

 

 

Lo dimostrano i numeri.

Un bimbo iscritto alle scuole paritarie costa 4.000 euro l’anno, uno iscritto alla scuola statale tra i 6.500 e gli 11.000 (dati 2016). Considerando che un iscritto alle paritarie di Magenta costa alle casse pubbliche 1.040 euro l’anno (di cui 500 erogati dal Comune), il risparmio per la società è di oltre 1.800.000 euro.

Invitiamo tutti i candidati sindaci a venirci a trovare e a conoscere il nostro metodo educativo. E, se lo riterranno, di sottoscrivere le nostre proposte impegnandosi a farle divenire proprie in caso di vittoria e di assunzione del Governo cittadino”. 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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