― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta/Boffalora, ex Saffa: qualcosa si muove, 3 milioni di lavori e monitoraggio dei rumori

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

MAGENTA- BOFFALORA Qualcosa di muove sull’area industriale più importante che accomuna (ed unisce) Magenta e Boffalora, pronta ad assumere un volto nuovo.

Attorno (e dentro) l’area ex Saffa, oggi proprietà di Reno De Medici, si sta lavorando alacremente.

Questa mattina siamo passati dalla fu più grande industria di Magenta, per tre ragioni.

Appeso quasi anonimamente ad un palo contiguo al semaforo lungo la ex ss 11, ecco spuntare un avviso che parla di Interventi propedeutici al progetto di riqualificazione dell’area e sostituzione industriale: oggi e settimana prossima, 9 ottobre, saranno condotte delle misurazioni sul rumore nelle aree limitrofe l’area, a cura della società Europrogetti Srl.

Ma non è l’unica (succosa) novità: all’ingresso che costeggia la ex statale, di fronte al ristorante birreria, ecco il cartello con cui vengono annunciati lavori di demolizione e bonifica (dall’amianto) per una cifra davvero importante, 3.200.000 euro.

L’autorizzazione risale al 17 gennaio scorso. Ieri il sindaco di  Boffalora, Sabina Doniselli, ha effettuato un sopralluogo di cui vi renderemo conto dopo averla intervistata.

L’impressione è che si sia finalmente arrivati, dopo anni, a un momento di svolta. E se si pensa che sull’area ex Novaceta si era quasi giunti ad un accordo di riqualificazione, si coglie in tutta la sua pienezza che qualcuno sta salendo sul treno (che passa una volta sola) della modernizzazione. Mentre qualcuno rimane sulla pensilina.

A domani, per la seconda puntata. Qualcosa si muove. E di importante.

 

 

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi